Unifil, Italia-Francia-Spagna: «Stop attacchi». Hezbollah: «Attaccata base Idf vicino ad Haifa»

Unifil, Italia-Francia-Spagna: «Stop attacchi». Hezbollah: «Attaccata base Idf vicino ad Haifa»
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Approfondimenti:
ilgazzettino.it INTERNO

Guerra in Medio Oriente, la diretta Il rischio è che basti poco in Medio Oriente, perché il conflitto regionale possa sfociare assumendo una dimensione ancora più spaventosa. Timori di questo tenore sono stati condivisi al summit del Med9 di Pafo, dove Giorgia Meloni ha fatto asse con Emmanuel Macron e Pedro Sanchez per condannare gli attacchi dell'esercito israeliano alle truppe Unifil in Libano. «È inaccettabile e non deve più ripetersi», l'avvertimento lanciato all'unisono dai leader di Italia, Francia e Spagna, e scritto nero su bianco in una dichiarazione congiunta. (ilgazzettino.it)

Ne parlano anche altre testate

Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha condannato gli attacchi alle operazioni di pace delle Nazioni Unite, dopo che i peacekeeper dell'Unifil hanno dichiarato che le forze israeliane hanno aperto il fuoco sul loro quartier generale nel Libano meridionale. (Sky Tg24 )

Ancora per effetto di colpi israeliani diretti, ancora perché l’esercito di Benjamin Netanyahu ha sparato contro le basi della forza di pace. «A Israele è stato detto chiaramente che questo incidente è intollerabile e non può ripetersi» aveva appena dichiarato il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ed ecco che dal sud del Libano arriva una notizia che è la fotocopia di quella di giovedì. (Corriere della Sera)

GERUSALEMME — Le strade deserte, le luci spente, i negozi e ristoranti chiusi: Israele celebra lo Yom Kippur, il giorno dell’espiazione, il più sacro del calendario ebraico, in un clima di dolore e tensione. (la Repubblica)

Tajani: “Nostri militari non sono Hezbollah. No a bombe contro Onu”

– Voci e scene dall’inferno Libano. I tank ondeggiano lentamente come pachidermi minacciosi intorno all’area paradossalmente definita di peacekeeping, la Blue line, nel sud ovest del Libano, verso la costa. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Nella sua guerra di annientamento di Hezbollah e del Libano, Netanyahu non vuole, come a Gaza, testimoni internazionali. Lungo la Blue Line, la linea di demarcazione che separa il Libano da Israele, oltre 120 chilometri, stabilita dalle Nazioni Unite nel 2000, sono piantati e ben riconoscibili i caratteristici «blue pillars», i pioli di acciaio opportunamente verniciati di blu. (il manifesto)

– “La situazione è peggiorata, ma i nostri militari non corrono rischi gravi e rimarranno là. Ci sono stati episodi inaccettabili che non devono più ripetersi. (Agenzia askanews)