Chi è René Benko, da Signa al Chrysler di New York. Poi il crac e il crollo dell’impero
Articolo Precedente
Articolo Successivo
– Poco meno di un anno fa, il magnate austriaco René Benko fondatore del gruppo Signa, era finito sulla stampa internazionale per via di un mega crac di 27 miliardi di euro. Oggi, la Procura distrettuale di Trento ha emesso un mandato d'arresto nei suoi confronti e di altre otto persone (finite tutte ai domiciliari), tra cui il commercialista bolzanino Heinz Peter Hager e la sindaca leghista di Riva del Garda Cristina Santi. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Su altri media
È molto di più. La ripetizione di un sostantivo e una sconcertante ipotesi di reato sono i due elementi che colpiscono nell’inchiesta della Procura di Trento che ha scoperchiato un verminaio, provocando quello che solo eufemisticamente si può definire un terremoto giudiziario. (Il Fatto Quotidiano)
Affari e politica. Mattone, aree dove piazzarlo e permessi per farlo. Soldi con cui gratificare chi deve decidere e sostenere chi deve candidarsi. (l'Adige)
"Se tutto sarà confermato sarà la pagina più buia della storia di Riva dalla Seconda Guerra Mondiale ad oggi. Felice? Non posso esserlo" Parla l'ex sindaco Adalberto Mosaner (il Dolomiti)
L’ex sindaco e oggi capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale Adalberto Mosaner per il momento si limita ad osservare e non affonda il colpo nei confronti dei suoi avversari politici e di chi (Hager e Signoretti) gli ha fatto passare mesi e mesi di vicissitudini giudiziarie e forse lo ha portato alla sconfitta elettorale di quattro anni or sono quando la corsa per la riconferma a Palazzo Pretorio si risolse a vantaggio di Cristina Santi per una manciata di voti al ballottaggio. (l'Adige)
Inchiesta Benko, la sindaca di Riva respinge ogni accusa e non si dimette: "Chiarirò tutto" Le prime dichiarazioni della sindaca Cristina Santi che, attraverso i propri avvocati, “Nega alcun tipo di conoscenza o contatto con la quasi totalità degli altri soggetti coinvolti in questa vicenda” (il Dolomiti)
TRENTO. L'idea era quella di puntare su due esponenti del Pd, Alessandro Betta come possibile candidato alla presidenza della Provincia autonoma e l'allora consigliere provinciale Luca Zeni come futuro parlamentare. (l'Adige)