Ultimo giorno alla Cop29, si attende ancora bozza del documento

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Tiscali Notizie ESTERI

E' attesa per mezzogiorno la seconda bozza di documento finale alla Cop29 di Baku. Oggi la conferenza dovrebbe chiudersi, ma i negoziati sono ancora in alto mare, e uno slittamento a domani appare probabile. Ieri mattina la presidenza azera ha presentato le prime bozze di documenti sui principali dossier. Quello sulla finanza climatica, il più importante, era solo un riepilogo delle posizioni contrastanti, e non offriva un testo di mediazione. (Tiscali Notizie)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Sì al trilione di dollari per la finanza climatica, come richiesto dai Paesi in via di sviluppo. BAKU. (la Repubblica)

La Svizzera ha ratificato l'intesa il 6 ottobre 2017 e ne è vincolata. Nel piano d'azione nazionale sul clima per il periodo 2025-2030 la Svizzera si è impegnata a ridurre le emissioni di CO2 del 50% rispetto al 1990. (Corriere del Ticino)

Ma nessun Paese ricco intende aprire il portafoglio, perché nessun Paese ricco vuole cambiare il proprio modello di sviluppo e di conseguenza nessun Paese ricco permette che lo cambino i Paesi poveri. La Cop29 è fallita, come accade da almeno dieci anni a questi summit. (L'Eco di Bergamo)

Cop29, a Baku slogan contro i Paesi del nord: "Per il clima trilioni, non miliardi"

Di Pierluigi Sassi C’è ancora una grossa “X” nella bozza di trattato che la notte scorsa è stata deliberata — resa pubblica questa mattina all’alba — dalla presidenza della Cop29. Si è andati avanti fino a tardi, la notte scorsa, per elaborare un documento che cerca di tenere insieme le due posizioni in campo. (Vatican News - Italiano)

Tanto da rendere necessarie due ipotesi (Opzione ministeriale 1 e 2) totalmente alternative. Da lì in poi si parla di “Goal”, obiettivi, e le strade si dividono tra i due schieramenti: Sviluppati contro In via di sviluppo. (la Repubblica)

Nuovo giorno di proteste a Baku, in Azerbaigian, nella sede della COP29, dove i manifestanti si sono riuniti esortando i Paesi ricchi a pagare per i danni causati dal cambiamento climatico. Gli attivisti hanno esposto striscioni che recitavano slogan come “Governi del nord: pagate trilioni, non miliardi”. (Il Sole 24 ORE)