Il suicidio di Leonardo Calcina, bullismo e indifferenza scolastica

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Leonardo Calcina, quindicenne di Senigallia, ha deciso di togliersi la vita dopo aver subito angherie e bullismo da parte di tre compagni di scuola. Il giovane, che frequentava il secondo anno dell'istituto alberghiero Panzini, aveva confidato il suo disagio a un professore solo quattro giorni prima del tragico gesto. Nonostante le sue richieste di aiuto, i docenti non sono intervenuti per fermare i bulli, lasciando Leonardo in una situazione di profonda sofferenza.

Il 9 ottobre, Leonardo ha inviato sette messaggi WhatsApp alla madre, Viktoryia, esprimendo il suo dolore e la sua volontà di lasciare la scuola. "Mamma, ho parlato col prof di sostegno, gli ho detto che voglio andare via dalla scuola", scriveva il ragazzo. Quattro giorni dopo, Leonardo si è tolto la vita utilizzando la pistola d'ordinanza del padre, Francesco, vigile urbano.

La tragedia ha scosso profondamente la frazione di Montignano e l'intera città di Senigallia. La Fondazione Carolina Picchio, nata dall'impegno del padre di Carolina, la quattordicenne che nel 2013 si è suicidata a causa del cyberbullismo, ha sottolineato l'importanza di ascoltare chi soffre e di intervenire tempestivamente per prevenire simili tragedie.

I genitori di Leonardo hanno integrato la denuncia presentata dopo la sua scomparsa, consegnando agli inquirenti diversi messaggi WhatsApp in cui il giovane raccontava alla madre di aver confidato il suo disagio a un insegnante.