«Smemorato», «Su di me ricostruzioni imbecilli»: Salvini e Conte, duello senza fine. «Ma si sono sempre piaciuti»
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Sei anni fa, nell’unico Natale del governo gialloverde, stavano brindando assieme, l’uno da presidente del Consiglio, l’altro da suo vice e ministro dell’Interno. Felicissimi di aver blindato una manovra finanziaria con reddito di cittadinanza e quota cento ma soprattutto sorridenti per l’artificio politico-aritmetico grazie al quale, complice il furbissimo utilizzo di una virgola, avevano confermato il deficit «a due e quattro» nonostante il diktat di Bruxelles di scendere dal 2,4 al 2,04 percento del Pil, che però si poteva leggere nello stesso modo. (Corriere Roma)
Ne parlano anche altri giornali
«Abbiamo dimostrato che difendere i confini non è reato, ma il fatto che io sia stato assolto in primo grando non significa che la giustizia non vada profondamente riformata» lo sostiene il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, incontrando in piazza a Milano i suoi sostenitori dopo la sentenza di assoluzione per il caso Open Arms. (Corriere TV)
Bisognerà aspettare come sempre le motivazioni della sentenza per conoscere le ragioni dell’assoluzione di Matteo Salvini. (L'HuffPost)
Se vale per i medici, gli ingegneri e praticamente tutte le altre categorie professionali, perché non deve valere anche per i giudici? Se lo chiede il centrodestra, all’indomani dell’assoluzione «perché il fatto non sussiste» per Matteo Salvini. (ilgazzettino.it)
È quanto propone in un’intervista il ministro di Giustizia, Carlo Nordio. – “Bisognerà pur pensare a risarcire le persone che finiscono nella graticola giudiziaria per anni, perdendo la salute, i risparmi, e magari il posto di lavoro, perché qualche pm non ha riflettuto sulle conseguenze della sua iniziativa avventata”. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
La scrivania di Togliatti, l'ammirazione per Vassalli («Un eroe della Resistenza, padre del codice di procedura penale che andrebbe però riportato alla sua versione originaria»), le citazioni in latino, i suoi libri sulla Giustizia sul tavolo. (ilmattino.it)
Salvini sveste i panni del ruolo autoassegnato di eroe senza macchia e senza paura, di unico e coraggioso difensore dei confini dello Stato che da domani tornano fortunatamente nelle mani dei doganieri. (Tiscali Notizie)