Il braccio di ferro di Bruxelles con i colossi Usa del web: «Rispettate le nostre regole»
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BRUXELLES Il fortino Europa resiste, ma il (secondo) ciclone Trump mette alle strette “l’effetto Bruxelles”. Cioè la pratica per cui le grandi aziende globali finiscono per conformarsi agli standard fissati dall’Unione europea anche al di fuori di essa, perlopiù seguendo logiche di mercato. Adesso, ben che andrà, il rispetto delle regole non si allontanerà dal territorio del Vecchio continente. La decisione di Meta di sospendere, «a cominciare dagli Stati Uniti», le pratiche di moderazione dei contenuti online su Facebook, Instagram e Threads in nome della «libertà d’espressione» è vista, nei palazzi Ue, come la conferma della turbo-deregulation in arrivo con il ritorno del tycoon alla Casa Bianca, per di più affiancato stavolta dal patron di X Elon Musk. (ilmessaggero.it)
Ne parlano anche altre fonti
Bruxelles, 8 gen. Il portavoce della Commissione europea, Thomas Regnier, ha risposto alle accuse di "censura" sui contenuti da parte di Elon Musk e Mark Zuckerberg: "Non chiediamo ad alcuna piattaforma di rimuovere alcun contenuto lecito", ha detto. (Tiscali Notizie)
"La libertà di espressione è al centro del Digital Services Act (Dsa), che stabilisce le regole per gli intermediari online per contrastare i contenuti illegali, salvaguardando la libertà di espressione e d'informazione online: nessuna disposizione del Dsa obbliga gli intermediari online a rimuovere i contenuti leciti". (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Nei prossimi mesi Meta introdurrà gradualmente un sistema di "note della comunità" per semplificare le sue politiche di fact-checking. Preoccupazione per possibile aumento della disinformazione Meta sostituirà i fact-checker negli Stati Uniti con un nuovo sistema di "note della comunità", simile a quello adottato dalla piattaforma X di Elon Musk, ad annunciarlo oggi è stato il Ceo dell'azienda, Mark Zuckerberg. (Euronews Italiano)
Addio al fact-checking su Meta Addio al fact-checking su Meta (Virgilio Notizie)
WASHINGTON — Le elezioni del 5 novembre sono «un punto di svolta culturale», perciò Meta si adegua. Perché secondo lui la vittoria di Trump ha indicato l… (la Repubblica)
Secondo quanto appreso da Cnbc, hanno espresso la loro preoccupazione nel forum interno dopo che Joel Kaplan, il nuovo responsabile per gli affari globali di Meta ed ex vice capo dello staff della Casa Bianca sotto la presidenza di George W. (Italia Oggi)