Claudio Vanin: «Io, gli affari, l'uomo di Singapore. Ecco perché ho denunciato tutto»

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Corriere della Sera INTERNO

Ogni indagine penale ha il suo grande accusatore. Nel caso di Venezia si tratta di Claudio Vanin, dirigente aziendale trevigiano di 56 anni che a un certo punto della sua vita ha deciso di rompere gli argini e denunciare questa storia di malaffare. Non l’ha fatto con un sussurro. L’ha urlato al mondo: una denuncia in procura, un’altra ai politici dell’opposizione, infine il botto in tivù, Report. Dietro a tutto c’è un uomo che ha rappresentato per lui il sogno di ricchezza per poi diventare simbolo della sua rovinosa caduta. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri media

Prima che in laguna scoppiasse il terremoto giudiziario, infatti, la conferenza dei capigruppo aveva deciso lo stop estivo: dal 1° agosto, che è un giovedì, al 1° settembre, che è una domenica, niente sedute di consiglio comunale, niente commissioni, consentita solo l'attività ispettiva, cioè le interrogazioni, ma senza far scattare i tempi canonici per le risposte. (ilgazzettino.it)

“Il mio assistito ha firmato le sue dimissioni definitive e irrevocabili e me la ha consegnate. (Adnkronos) – Si è dimesso dal carcere Renato Boraso, l’assessore alla mobilità di Venezia arrestato due giorni fa per lo scandalo corruzione al Comune della laguna. (OglioPoNews)

L'assessore Boraso, attualmente detenuto nel carcere di Padova, ha rassegnato le sue dimissioni dalla guida dell'assessorato alla Mobilità del Comune di Venezia in seguito all'indagine che l'ha colpito (il Giornale)

Inchiesta corruzione a Venezia, si dimette l’assessore Renato Boraso. “Atto dovuto”

Claudio Vanin, consulente trevigiano, è il grande accusatore di Renato Boraso e Luigi Brugnaro. È proprio da un suo maxi-esposto di 18 pagine, ma con 3.200 documenti allegati per un totale di altre 5-6 mila fogli, depositato in procura il 19 ottobre 2021, che è nata l’inchiesta che martedì 16 luglio ha portato alla raffica di arresti – tra cui appunto quello dell’assessore veneziano alla Mobilità, finito in carcere – e avvisi di garanzia, compreso al sindaco lagunare. (Corriere della Sera)

L’imprenditore compiacente sbaglia a calcolare il ribasso d’asta e l’appalto va a monte. Secondo la Procura, anche questo è accaduto nel corso della continua azione di lobby dell’assessore Renato Boraso, che spesso ha mancato l’obiettivo di indirizzare le gare. (Corriere della Sera)

– Renato Boraso, assessore alla Mobilità del comune di Venezia coinvolto nello scandalo corruzione, rassegna le proprie dimissioni. Il legale non ha commentato la scelta del suo assistito, etichettandola come un atto dovuto. (il Resto del Carlino)