Dimissioni arrivate: "l'atto dovuto" di Renato Boraso
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Ora è ufficiale: Renato Boraso, assessore alla Mobilità al centro dello scandalo che ha travolto Venezia, si è dimesso. Lo ha reso noto all'ANSA il suo avvocato, Umberto Pauro, dopo l'incontro con il politico nel carcere di Padova. Il legale non ha commentato la scelta dell'assistito ritenendola un atto dovuto. L'arresto di Boraso è legato all'inchiesta della Procura di Venezia che sta sconvolgendo il mondo politico e imprenditoriale della città. (La Piazza)
La notizia riportata su altri giornali
Sono andati male i bandi delle pulizie a Casinò, Fondazione Musei, Avm ma la vicenda più emblematica è il bando per la manutenzione di aiuole, fiori e arbusti al casinò di Ca’ Noghera a Tessera. Secondo la Procura, anche questo è accaduto nel corso della continua azione di lobby dell’assessore Renato Boraso, che spesso ha mancato l’obiettivo di indirizzare le gare. (Corriere della Sera)
Le parole del sindaco di Venezia Nella giornata di oggi – giovedì 19 luglio 2024 – l’assessore alla Mobilità del Comune di Venezia, Renato Boraso, ha rassegnato le sue dimissioni dall’incarico. (Virgilio Notizie)
"Qualcuno stasera - ha aggiunto riferendosi all'apertura del ponte votivo per il Redentore - griderà Barabba. Così ha affermato il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, con indiretto riferimento all'inchiesta per corruzione in cui è indagato, aprendo stamane il Consiglio della città Metropolitana, convocato a Ca' Corner. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Claudio Vanin, imprenditore di Villorba (Treviso), è il grande accusatore dell’inchiesta di Venezia che ha portato all’arresto per corruzione dell’assessore alla Mobilità Renato Boraso e che vede indagato il sindaco Luigi Brugnaro, oltre ai due suoi principali collaboratori (il … “Sono sollevato, e spero che si faccia chiarezza. (la Repubblica)
Renato Boraso non è più assessore alla Mobilità del Comune di Venezia. Il politico ha ufficializzato la decisione tramite il suo legale, si trova infatti in carcere perché coinvolto in un'indagine della guardia di finanza per corruzione, riciclaggio e falsa fatturazione per operazioni inesistenti in concorso, creazione di rapporti con privati per la gestione degli appalti in modo non corretto. (Today.it)
Il primo elemento politico, nella bufera giudiziaria che ha sconvolto Ca’ Farsetti, sede del Comune veneziano, è dato dalle dimissioni dell’assessore alla Mobilità Renato Boraso (nella foto), in carcere con l’accusa di corruzione. (il Giornale)