Il Papa all’Angelus: «Non dimentichiamo di pregare per la pace»
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Al termine dell’Angelus di ieri, 6 gennaio, dopo la Messa nella solennità dell’Epifania, il Papa a rivolto il suo appello ai fedeli in piazza San Pietro: «Non dimentichiamo di pregare per la pace in Ucraina, in Israele e in tutti i Paesi che sono in guerra». Quindi ha rivolto i suoi auguri alle comunità ecclesiali dell’Oriente, che oggi celebrano il Natale: «Assicuro in modo particolare la mia preghiera per quelle che soffrono a causa dei conflitti in atto», le sue parole. (Romasette.it)
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La Stella Cometa che i re Magi seguirono fiduciosi da Oriente per arrivare nell'umile grotta di Betlemme resta una potente immagine allegorica «in un mondo dove le persone e le nazioni, pur dotate di mezzi di comunicazione sofisticati e potenti, sembrano diventate meno disponibili a comprendersi, ad accettarsi, ad incontrarsi nella loro diversità». (ilmessaggero.it)
A rivolgerla è stato stamane Papa Francesco al termine dell'udienza generale in Aula Nervi in Vaticano.Francesco ha invitato i tanti fedeli riuniti a "non dimenticare di pregare per la pace" citando, in particolare "la martoriat Ucraina, Nazareth, Israele e tutti i paesi in guerra". (Tiscali Notizie)
Città del Vaticano Il sorriso per la dirompente esibizione del CircAfrica in Aula Paolo VI (con tanto di elefanti animatronics), lascia presto il posto al dolore, sul volto del Papa, per il perdurare dei conflitti che piagano diversi ‘pezzi’ del mondo. (Vatican News - Italiano)
Epifania, Papa Francesco: "Dio ci chiama a promuovere la cultura dell'accoglienza" 06 gennaio 2025 (Il Sole 24 ORE)
Papa Francesco si è affacciato alla finestra dello studio del Palazzo Apostolico Vaticano e ha recitato l’Angelus con i fedeli presenti in Piazza San Pietro. “Noi, oggi, a quale categoria apparteniamo? Siamo più simili ai pastori, che la notte stessa vanno in fretta alla grotta, e ai Magi d’Oriente, che partono fiduciosi alla ricerca del Figlio di Dio fatto uomo; o siamo più simili a coloro che, pur essendo fisicamente vicinissimi a lui, non aprono le porte del loro cuore e della loro vita, rimangono chiusi e insensibili alla presenza di Gesù?”. (In Terris)
Dopo la Catechesi e i saluti nelle varie lingue, l’aula Paolo VI in Vaticano è stata animata dai coinvolgenti balli e suoni del fantasioso e varipinto mondo di CircAfrica, un circo itinerante ( in Italia, a Roma, per la prima volta dal 21 dicembre scorso al 2 febbraio) composto da circa 50 artisti provenienti da 32 nazioni africane. (ACI Stampa)