'NoName057(16)', chi sono gli hacker filorussi

'NoName057(16)', chi sono gli hacker filorussi
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Per saperne di più:
LAPRESSE INTERNO

Fra cui quello del ministero degli Esteri e degli aeroporti milanesi di Linate e Malpens Il gruppo che ha rivendicato un attacco informatico a diversi siti italiani – fra cui quello del ministero degli Esteri e degli aeroporti milanesi di Linate e Malpensa – si chiama ‘NoName057(16)‘ ed è composto da hacker filorussi. Si era dichiarato per la prima volta a marzo del 2022 e da allora ha rivendicato diversi cyberattacchi, a siti istituzionali ucraini, Usa ed europei. (LAPRESSE)

Ne parlano anche altri media

Ultim'ora news 28 dicembre ore 14 (Milano Finanza)

I siti dell'aeroporto di Milano Linate e di Milano Malpensa sono bloccati: i portali sarebbero oggetto di un attacco hacker dietro il quale ci sarebbero i filorussi di "NoName". Per il momento si tratta di informazioni non confermate e figlie del flusso di scambio che rimbalza sul web. (il Giornale)

Corrado Giustozzi, docente e divulgatore di cybersecurity, senior partner di Rexilience, usa una metafora per spiegare il meccanismo del Ddos (Distributed Denial of Service): «È come bloccare la serratura di casa con l’attack. (Corriere della Sera)

Attacco hacker ad Acqua Novara Vco respinto dai sistemi di sicurezza

Da quelli degli aeroporti milanesi di Malpensa e Linate a quello della Farnesina, che da sabato mattina risultano irraggiungibili o malfunzionanti e rallentati nell’accesso. «I russofobi italiani ricevono una meritata risposta informatica». (La Repubblica)

Per ore, tentando il collegamento si riceveva in cambio un messaggio di non funzionamento della pagina, ma nulla di più, mentre a rivendicare l’azione su Telegram è stato il collettivo hacker filorusso NoName057, che ha pubblicato questo messaggio: “I russofobi italiani ricevono una meritata risposta informatica”. (Panorama)

Un massiccio attacco hacker ai domini di Acqua Novara Vco ha rischiato di mandare fuori uso la gestione dell’intero ciclo idrico di due province, ma il sistema di protezione informatico della società ha retto bene ed ha respinto l’incursione che avrebbe potuto causare danni molto gravi. (La Stampa)