UniCredit, Banco Bpm, Mps, Anima: chi e come deciderà il futuro delle banche nel 2025? Da Orcel a Castagna, dalla Vigilanza Bce all'Antitrust, da Credit Agricole a BlackRock, da Del Vecchio a Caltagir
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Il 2025 si preannuncia come l'anno decisivo per il riassetto del settore bancario italiano, con BancoBpm al centro di una complessa partita che coinvolge UniCredit, Mps, Anima e Crédit Agricole. A scriverne è Il Sole 24 Ore, delineando uno scenario da thriller finanziario in cui “entro sei mesi sarà sciolto l’intreccio che ridisegnerà gli equilibri nel credito”. (MOW)
Ne parlano anche altre fonti
Mentre l’eco dei brindisi di Capodanno svanisce, il risiko bancario italiano si risveglia dal torpore festivo. Come scrive Angelo De Mattia su Milano Finanza, durante le vacanze “era stato previsto nelle cronache che, nelle vacanze di Natale, vi sarebbe stato un confronto in Francia tra l’ad di UniCredit e i vertici di Crédit Agricole, soggetto fondamentale per la tentata aggregazione o, all’opposto, per il suo fallimento”. (MOW)
Con questi risultati di bilancio, comunque finirà, per Unicredit la scalata si rivelerà un successo (Milano Finanza)
Al gran bazar bancario 2025: in cui chiunque abbia attività da scambiare guiderà la danza delle fusioni per avvantaggiarsene. Gli altri staranno a guardare, o, peggio diventeranno loro stessi pedine di scambio. (la Repubblica)
Ignorando le consuete polemiche su come sono state gestite le vendite di Monte Paschi di Siena e altre questioni, si sono delineate due principali correnti di pensiero. (ComplianceJournal.it)
Trascorsi Natale e Capodanno nel silenzio sull'incerto risiko bancario, ora si dovrebbe poter cominciare a rilevare indicazioni sugli sviluppi dell'Ops di Unicredit sul Banco Bpm e su tutto ciò che ad essa è collegato, ivi compresa, naturalmente, la progettata operazione Commerzbank. (Milano Finanza)
Il mondo bancario Europeo chiude il 2024 in subbuglio con Unicredit aggressiva su due fronti: una offerta pubblica di scambio nei confronti di Banco BPM e l’acquisto di una partecipazione pari al 28% (9.5% in forma diretta e il resto in strumenti derivati) della tedesca Commerz bank. (L'HuffPost)