Affari e politica, ora è necessario fare chiarezza sulla «zona grigia» che in Trentino pensavamo non esistesse - Cronaca

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l'Adige INTERNO

TRENTO. Associazione per delinquere, turbativa d'asta, finanziamento illecito ai partiti, traffico di influenze illecite, truffa, corruzione, induzione indebita, rivelazione di segreti d'ufficio, omissione di atti d'ufficio. Vengono quasi i brividi a leggere, uno dietro l'altro, i principali reati contestati ad imprenditori e politici trentini ed altoatesini nella maxi inchiesta della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Trento, e che rischia di diventare una nuova pagina di storia degli intrecci tra affari e politica, tra controllati e controllori, tra professionisti e funzionari pubblici che si sperava fossero un modus operandi del passato e non certo del presente, e non certo in Trentino (l'Adige)

Su altri media

Dalle indagini è emersa la grande disponibilità finanziaria da parte dell’associazione di Benko e Hager per l’acquisizione di aree. BOLZANO. (Alto Adige)

L'idea era quella di puntare su due esponenti del Pd, Alessandro Betta come possibile candidato alla presidenza della Provincia autonoma e l'allora consigliere provinciale Luca Zeni come futuro parlamentare. (l'Adige)

Ogni volta che un sopralluogo sul cantiere era «compiuto da funzionari onesti ed estranei ai disegni della compagine criminale, i soggetti apicali si adoperavano per rilasciare egualmente le richieste certificazioni, superando o ammonendo i funzionari». (Trentino)

Maxi blitz in Trentino, il sindaco che si oppose alla «lobby» dell'Alto Garda: disse no e gli fecero causa per 20 milioni

Per gli inquirenti italiani però René Benko sarebbe uno dei promotori dell'associazione per delinquere finalizzata alla speculazione edilizia in Trentino Alto Adige con numerosi episodi di corruzione. (Fanpage.it)

Ma sono la bellezza di 107 quelli che figurano nel decreto di perquisizione personale, locale o informatica a carico di 77 indagati, che è stato consegnato per l’esecuzione ai carabinieri e alla Guardia di finanza. (Il Fatto Quotidiano)

La vicenda dell’ex Cattoi affonda le sue radici nel 2017, quando Heinz Peter Hager e Paolo Signoretti, tramite la VR101214, acquistarono l’area all’asta per quasi 5 milioni di euro. Tuttavia, le intenzioni del Comune di Riva erano già note. (Corriere del Trentino)