Affari e politica, ora è necessario fare chiarezza sulla «zona grigia» che in Trentino pensavamo non esistesse - Cronaca

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l'Adige INTERNO

TRENTO. Associazione per delinquere, turbativa d'asta, finanziamento illecito ai partiti, traffico di influenze illecite, truffa, corruzione, induzione indebita, rivelazione di segreti d'ufficio, omissione di atti d'ufficio. Vengono quasi i brividi a leggere, uno dietro l'altro, i principali reati contestati ad imprenditori e politici trentini ed altoatesini nella maxi inchiesta della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Trento, e che rischia di diventare una nuova pagina di storia degli intrecci tra affari e politica, tra controllati e controllori, tra professionisti e funzionari pubblici che si sperava fossero un modus operandi del passato e non certo del presente, e non certo in Trentino (l'Adige)

Su altri media

Tsunami giudiziario, Degasperi (Onda): "Centrosinistra e centrodestra monoblocco che gestisce gli affari in modo uguale". Il Pd è (giocoforza) prudente (il Dolomiti)

Le accuse sono gravi — andranno dimostrate, questo va sottolineato per ossequio nei confronti del principio di non colpevolezza fino a sentenza definitiva — e alcuni degli indagati, e tra questi la sindaca di Riva del Garda Cristina Santi e l’ex senatore Vittorio Fravezzi, dovranno rispondere di reati gravi, come il 416 bis che si riferisce all’associazione a delinquere con l’aggravante dello stampo mafioso. (Il T Quotidiano)

L’indagine riguarda presunti reati legati alla pubblica amministrazione e alla speculazione edilizia, con 9 persone arrestate e altre 68 indagate tra imprenditori, politici, amministratori e funzionari pubblici, accusati - a vario titolo - di far parte di un gruppo che avrebbe influenzato la pubblica amministrazione per favorire progetti immobiliari in cambio di finanziamenti elettorali e agevolazioni burocratiche. (Corriere del Trentino)

Inchiesta Benko, la sindaca di Riva respinge ogni accusa e non si dimette: "Chiarirò tutto"

Visualizzazioni 1 minuto di lettura (BZ News 24)

A finire al centro delle indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo della Procura della Repubblica di Trento, i carabinieri e la guardia di finanza, ci sono diverse figure pubbliche e molto conosciute di varie aree politiche. (il Dolomiti)

Le prime dichiarazioni della sindaca Cristina Santi che, attraverso i propri avvocati, “Nega alcun tipo di conoscenza o contatto con la quasi totalità degli altri soggetti coinvolti in questa vicenda” RIVA DEL GARDA. (il Dolomiti)