L’ auto tedesca sbanda: ecco perché Berlino boccia i dazi alle elettriche cinesi

L’ auto tedesca sbanda: ecco perché Berlino boccia i dazi alle elettriche cinesi
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
la Repubblica ECONOMIA

MILANO – Nel giugno scorso la crossover elettrica Mini Aceman, dopo una presentazione al Salone di Pechino e perfetta con le sue dimensioni compatte per il mercato europeo, comincia la produzione nella fabbrica di Zhangjiagang in Cina, joint venture fra Bmw e Great Wall. Nello stesso momento, a quasi diecimila chilometri di distanza, la Commissione europea decide di imporre nuovi dazi a doppio cifra a tutte le auto elettriche importate dalla Cina, che già pagano il 10% (noi paghiamo il 15% ai cinesi). (la Repubblica)

Se ne è parlato anche su altri giornali

La spaccatura e il no della Germania rendono evidente la mancanza di una strategia per salvare il comparto.Dazi alle auto cinesi sì, ma con l’effetto distorsi... La Commissione continuerà a negoziare fino al 30 ottobre, quando il testo verrà pubblicato. (La Verità)

In una nota l’esecutivo Ue indica che “un regolamento di esecuzione che includa i risultati definitivi dell’inchiesta deve essere pubblicato sulla Gazzetta ufficiale Ue entro il 30 ottobre al più tardi” ma a mo’ di premessa rileva che “oggi la proposta della Commissione europea di imporre dazi compensativi definitivi sulle importazioni di veicoli elettrici a batteria dalla Cina ha ottenuto il supporto necessario dagli Stati membri per l'adozione delle tariffe. (Il Messaggero - Motori)

Sui dazi quinquennali contro le auto elettriche prodotte in Cina, si è assistito a una nuova prova di disunione europea. Ma per dare un via libera diretto ai dazi proposti dalla Commissione serviva l'ok del 55% degli Stati, cioè il 65% della popolazione. (il Giornale)

Dazi alla Cina, sussulto Ue sull’auto

Per bloccare l’esecutivo di Bruxelles sarebbe stata necessaria una maggioranza qualificata di 15 voti contrari e una rappresentanza del 65% della popolazione del continente, mentre 15 voti favorevoli avrebbero rappresentato un automatico semaforo verde; adesso, con un via libera che si configura come una «no opinion» da parte degli Stati, la Commissione potrà procedere quando riterrà opportuno, magari già entro fine mese. (L'Eco di Bergamo)

Egregio direttore, finalmente l'Unione europea ha tirato fuori le unghie e si è decisa, pur con l'opposizione di alcuni Paesi tra cui la Germania, a imporre dazi sostanziosi sulle importazioni di auto elettriche dalla Cina (ilgazzettino.it)

Con molti astenuti, gli Stati membri dell’Ue, hanno detto sì alle tasse aggiuntive sui veicoli elettrici cinesi, ma passando la palla alla Commissione. Se n’è parlato molto tra dubbi, paure, protezionismo e difesa dalla minaccia cinese. (ClubAlfa.it)