Perché sono d’accordo con la proposta di chiudere negozi e supermercati nei giorni ‘rossi’
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Sono ormai più di due anni, da quando cioè si è insediato il governo Meloni, che aspetto di vedere qualche provvedimento all’insegna della famosa e sbandierata “destra sociale”. Quella che andrebbe in aiuto ai lavoratori e ai poveri. In questi lunghi mesi, invece, non ho visto nulla in questo senso. Anzi, uno dei primi provvedimenti del governo è stata l’abolizione di una misura antipovertà fondamentale e innovativa come il Reddito di cittadinanza, mentre in questi giorni è in discussione una stretta sulla Naspi, il sussidio di disoccupazione, motivata dagli abusi che talvolta se ne fanno, ma che di fatto rappresenta un ulteriore picconamento di un welfare state di cui rimangono ormai briciole (Il Fatto Quotidiano)
Su altri giornali
– Confcommercio sottolinea “la crescente importanza dei fatturati registrati nei punti di vendita nelle giornate domenicali e festive” per esprimere la sua posizione sulla proposta di legge di Fratelli d’Italia di chiudere le attività commerciali in almeno sei giorni festivi dell’anno: Natale e Santo Stefano, Pasqua, Primo Maggio, Ferragosto e Capodanno. (Agenzia askanews)
«Anacronistica». Delle diverse reazioni che ha suscitato la proposta di legge sulla chiusura dei negozi in 6 superfestività, presentata da Silvio Giovine di Fratelli d’Italia, colpisce questa definizione. (Avvenire)
di Andrea Dusio Una riforma delle aperture dei punti vendita, con l’introduzione di sei giorni l’anno di chiusura. È quanto ha proposto il deputato di Fratelli d’Italia Silvio Giovine. (Alimentando)
In linea generale i consumatori mostrano solidarietà nei confronti dei dipendenti che lavorano nei giorni festivi e che passeranno anche Natale e Capodanno tra banconi e scaffali. (La Nuova Sardegna)
Abbiamo chiesto di inviarci la loro opinione attraverso whatsapp al 349.2801429, con una mail a [email protected] o sui nostri canali social Instagram e Facebook: le risposte sono arrivate e continuano ad arrivare numerose. (La Nuova Sardegna)
Così commenta Marvj Rosselli, Direttrice provinciale Confesercenti Modena che aggiunge: "Non va dimenticato che con il Decreto Salva Italia del governo Monti è stata permessa l’apertura selvaggia delle attività commerciali: 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, domeniche e festività comprese. (il Resto del Carlino)