Negozi chiusi per le Feste. Assist alle vendite on line

Negozi chiusi per le Feste. Assist alle vendite on line
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il Giornale INTERNO

«Non siamo più negli anni Ottanta, il mondo del commercio e il mercato sono cambiati e il Covid dovrebbe averci dato un insegnamento, che sembra già dimenticato». È molto perplesso Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano Lodi Monza e Brianza contro il progetto di legge, firmata da Fratelli d'Italia che stabilisce l'obbligo di tenere i negozi chiusi durante i festivi. Niente shopping e spesa almeno per sei giorni l'anno: Natale, Pasqua, Primo Maggio, Ferragosto, Capodanno e Santo Stefano (il Giornale)

La notizia riportata su altre testate

Una riforma delle aperture dei punti vendita, con l’introduzione di sei giorni l’anno di chiusura. È quanto ha proposto il deputato di Fratelli d’Italia Silvio Giovine. Intervista esclusiva all’onorevole Silvio Giovine di Fratelli d’Italia, autore della proposta di legge che va a riformare il sistema delle aperture dei punti vendita, introducendo sei giorni l’anno in cui i lavoratori potranno stare a casa. (Alimentando)

“Come sempre – scrive in una nota – siamo pronti al confronto su tutto. – Confcommercio sottolinea “la crescente importanza dei fatturati registrati nei punti di vendita nelle giornate domenicali e festive” per esprimere la sua posizione sulla proposta di legge di Fratelli d’Italia di chiudere le attività commerciali in almeno sei giorni festivi dell’anno: Natale e Santo Stefano, Pasqua, Primo Maggio, Ferragosto e Capodanno (Agenzia askanews)

Abbiamo chiesto di inviarci la loro opinione attraverso whatsapp al 349.2801429, con una mail a [email protected] o sui nostri canali social Instagram e Facebook: le risposte sono arrivate e continuano ad arrivare numerose. (La Nuova Sardegna)

E se ad essere anacronistico fosse tenere i negozi sempre aperti?

– "La proposta di legge di Fratelli d’Italia relativa alla chiusura obbligatoria per gli esercizi commerciali in occasione di 6 ricorrenze religiose o civili a valenza nazionale (non prevista per pubblici esercizi, pasticcerie e punti vendita all’interno di aeroporti e stazioni), non è in sé negativa, ma tardiva e insufficiente". (il Resto del Carlino)

In linea generale i consumatori mostrano solidarietà nei confronti dei dipendenti che lavorano nei giorni festivi e che passeranno anche Natale e Capodanno tra banconi e scaffali. (La Nuova Sardegna)

Fotogramma La questione è semplice: dopo anni di liberalizzazione totale del commercio i piccoli negozi di quartiere sono stati spazzati via, in parte per una naturale modernizzazione della distribuzione e in parte perché impossibilitati ad assicurare gli stessi orari di lavoro dei supermercati. (Avvenire)