Svolta per i precari: fino a 24 mesi di indennizzo per docenti e ATA grazie al Decreto Salva Infrazioni, ma occorre fare ricorso

Svolta per i precari: fino a 24 mesi di indennizzo per docenti e ATA grazie al Decreto Salva Infrazioni, ma occorre fare ricorso
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Informazione Scuola INTERNO

Grazie al Decreto Salva Infrazioni, approvato definitivamente dal Senato, i lavoratori precari della Pubblica Amministrazione, compresi docenti e personale ATA della scuola, potranno beneficiare di un indennizzo compreso tra 4 e 24 mensilità dell’ultima retribuzione. La misura, introdotta per conformarsi alle direttive europee e chiudere la procedura di infrazione avviata contro l’Italia, mira a tutelare i dipendenti pubblici vittime dell’abuso dei contratti a termine. (Informazione Scuola)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Qual è il risultato? Il governo Meloni e i partiti di destra riescono a tradire e ad abbandonare tutti: i cittadini, gli unici proprietari delle nostre spiagge; le piccole e micro imprese che si trovano senza tutela alcuna; i comuni italiani che lascia soli a gestire una partita complicatissima. (ravennanotizie.it)

"Dopo oltre due anni il governo toglie la testa dalla sabbia e all'interno del decreto Infrazioni decide finalmente di affrontare il tema delle concessioni demaniali. Leggi tutta la notizia (Virgilio)

Si tratta del decreto Salva-infrazioni, approvato la scorsa settimana alla Camera e ieri in Senato, sempre con voto di fiducia. La norma consentirà la chiusura di 16 procedure di infrazione in Ue, tra cui quella per la mancata applicazione della direttiva Bolkestein sulla gestione delle spiagge. (il manifesto)

Balneari, Capacchione (Sib) e Rustignoli (Fiba): “Il decreto sulle concessioni ci danneggia”

Leggi tutta la notizia Attiva la lettura vocale 'Dopo oltre due anni, il governo toglie la testa dalla sabbia e all'interno del decreto Infrazioni decide finalmente di affrontare il tema delle concessioni demaniali . (Virgilio)

«Il provvedimento legislativo approvato ieri in Senato sulle concessioni demaniali marittime vede la netta contrarietà degli imprenditori balneari italiani, perché non affronta la questione della scarsità della risorsa (presupposto per la corretta applicazione della direttiva Bolkestein), così come anche da ultimo ribadito dalla nostra Corte costituzionale con l’ordinanza 161 del 7 ottobre scorso». (Mondo Balneare)

Liguria. 161 del 7 ottobre scorso - affermano in una nota congiunta Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio e Maurizio Rustignoli, presidente di FIBA/Confesercenti. (IVG.it)