Polizia di frontiera dell'aeroporto di Orio, un funzionario nella maxi inchiesta su dossier e spionaggio
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Orio al Serio. Centinaia di migliaia di accessi abusivi sui personaggi pubblici per cui venivano costruiti dossier al fine di screditarli. Ci sarebbe anche R.B., funzionario in servizio all'ufficio di polizia di frontiera dell'aeroporto di Orio al Serio, nel calderone dell'inchiesta della Dda di Milano che sta facendo rumore in tutta Italia. Inchiesta che ha smantellato un network di presunti spioni guidato dall'ex super poliziotto Carmine Gallo, considerato il braccio operativo di Enrico Pazzali, il presidente di Fondazione Fiera e titolare di Equalize, la società di investigazione perno di una attività di dossieraggio a livello industriale definita "inquietante" dai magistrati, in quanto avrebbe potuto essere in grado di "tenere in pugno" cittadini e istituzioni" e "condizionare" dinamiche "imprenditoriali e procedure pubbliche, anche giudiziarie". (BergamoNews.it)
Su altri media
C’è un filo rosso che collega Milano e Londra nella storia della presunta maxi-centrale di dossieraggio scoperta dalla Procura di Milano, indagine con al centro Enrico Pazzali, presidente di Fondazione Fiera Milano e l’ex superpoliziotto della Mobile, Carmine Gallo. (Il Fatto Quotidiano)
Politici sistematicamente nel mirino dell’agenzia investigativa Equalize, oppure solo vittime occasionali di interessamenti contingenti del suo proprietario Enrico Pazzali; la banca dati Sdi del Viminale davvero «bucata», o solo una sperimentazione poi non perfezionata su larga scala; e il presidente di Fondazione Fiera Milano «pienamente consapevole» delle illegalità, oppure tenuto dai dipendenti «non completamente a conoscenza dalla reale invasività»? Le intercettazioni di due anni di indagini sono le stesse, la gravità dei fatti è condivisa, eppure non potrebbe essere più diversa la lettura che ne fa la Procura di Milano nelle 1.217 pagine di richiesta di 16 misure cautelari, e la lettura che ne fa il gip del Tribunale nelle 513 pagine di ordinanza di custodia cautelare per soli 4 domiciliari e 2 interdizioni. (Corriere Milano)
Eppure. A sorpresa nello tsunami dell'inchiesta sugli spioni e sugli spiati salta fuori anche il nome del manager con la passione per la politica... (Virgilio)
La rete di hacker dedita allo spionaggio industriale sotto inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Milano e della Procura nazionale antimafia avrebbe clonato o utilizzato abusivamente un indirizzo email assegnato al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. (Il Sole 24 ORE)
C’è anche il nome dell’ex premier tra i personaggi schedati dalla centrale degli spioni. «Minchia, quello va a fare Matteo Renzi! Dai però…». (La Repubblica)
L’indagine ruota attorno all’agenzia Equalize e ha fra i principali indagati il 38enne reggiano Giulio Cornelli, amministratore e socio unico della Develope And Go (Dag), con sede a Reggio in via Gandhi 20, e Nunzio Samuele Calamucci, socio della Mercury Advisor, hacker, consulente informatico e investigativo, entrambi finiti ai domiciliari. (Gazzetta di Reggio)