L’inchiesta sui dati rubati. Accessi a Inps e Agenzia Entrate. Le accuse all’investigatore ferrarese
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In più occasioni e con l’aiuto di pubblici ufficiali compiacenti si sarebbe impossessato di informazioni sensibili intrufolandosi in banche dati protette. Sono una quindicina le contestazioni di cui deve rispondere Luca Cavicchi, il 62enne ferrarese indagato nell’ambito della maxi inchiesta sui dati rubati che conta cinquanta iscritti. Si tratta di una presunta associazione a delinquere (il reato associativo non è però contestato a Cavicchi) che aveva lo scopo di procurarsi dati rilevanti, sensibili e segreti, anche di personaggi di spicco del panorama nazionale, e crearne un ‘mercato’ illecito. (il Resto del Carlino)
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Eppure. Leggi tutta la notizia (Virgilio)
La rete di hacker dedita allo spionaggio industriale sotto inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Milano e della Procura nazionale antimafia avrebbe clonato o utilizzato abusivamente un indirizzo email assegnato al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. (Il Sole 24 ORE)
Un filo che attraversa i servizi segreti – “quelli deviati e quelli seri”, come diceva intercettato … (Il Fatto Quotidiano)
C’è anche il nome dell’ex premier tra i personaggi schedati dalla centrale degli spioni. «Minchia, quello va a fare Matteo Renzi! Dai però…». (La Repubblica)
Politici sistematicamente nel mirino dell’agenzia investigativa Equalize, oppure solo vittime occasionali di interessamenti contingenti del suo proprietario Enrico Pazzali; la banca dati Sdi del Viminale davvero «bucata», o solo una sperimentazione poi non perfezionata su larga scala; e il presidente di Fondazione Fiera Milano «pienamente consapevole» delle illegalità, oppure tenuto dai dipendenti «non completamente a conoscenza dalla reale invasività»? Le intercettazioni di due anni di indagini sono le stesse, la gravità dei fatti è condivisa, eppure non potrebbe essere più diversa la lettura che ne fa la Procura di Milano nelle 1.217 pagine di richiesta di 16 misure cautelari, e la lettura che ne fa il gip del Tribunale nelle 513 pagine di ordinanza di custodia cautelare per soli 4 domiciliari e 2 interdizioni. (Corriere Milano)
L’indagine ruota attorno all’agenzia Equalize e ha fra i principali indagati il 38enne reggiano Giulio Cornelli, amministratore e socio unico della Develope And Go (Dag), con sede a Reggio in via Gandhi 20, e Nunzio Samuele Calamucci, socio della Mercury Advisor, hacker, consulente informatico e investigativo, entrambi finiti ai domiciliari. (Gazzetta di Reggio)