Anche a Milano scoppiano le periferie terzomondiste
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Ci siamo, quello che temevo da tanto è accaduto. Il quartiere periferico il Corvetto, Milano, la Milano inclusiva, gay friendly, multiculti, ciclabilizzata e con Area B e C grazie al sindaco inclusivo e dai calzini versicolore Beppe Sala, è divenuto una banlieue. Con la gente per strada a fare roghi, casino ed esplodere petardi perché un ragazzo di origini egiziane è morto in un inseguimento delle forze dell'ordine e «vogliamo verità». (Italia Oggi)
Ne parlano anche altre fonti
ANSA «Adesso tutti parlano del quartiere, tutti improvvisamente scoprono il Corvetto. Per me il Corvetto può anche saltare in aria perché parlare del quartiere solo oggi, dopo quello che è successo, è solo un modo come un altro per non parlare ancora una volta di noi che ci viviamo. (Avvenire)
Da tre giorni, chiede «la verità per Ramy», di giorno. Un filobus della 93 è stato assaltato e vandalizzato in viale Omero, si aprono estintori e si lanciano petardi e bottiglie contro le forze dell’ordine «perché qui siamo dimenticati e senza futuro». (La Repubblica)
Indagato anche il conducente 22enne dello scooter. (Fanpage.it)
«Facciamo casino perché non ci fanno vedere i video. L’hanno investito, l’hanno ammazzato» ripete. (il manifesto)
«Chiediamo la verità per la morte di Ramy», si fa portavoce Nadir, cresciuto con il diciassettenne morto domenica notte nello schianto del TMax guidato da Fares, tunisino di 22 anni, in fuga dai carabinieri. (ilmessaggero.it)
Il tunisino ventiduenne Fares Bouzidi che era alla guida del TMax che si è schiantato in via Ripamonti e il vicebrigadiere del Radiomobile che era al volante della macchina che inseguiva lo scooter da otto chilometri sono stati indagati per omicidio stradale dal pm Marco Cirigliano nel fascicolo aperto sulla morte di Ramy Elgaml, il diciannovenne deceduto all’alba di domenica nell’impatto contro un muretto seguito alla scivolata del TMax. (IL GIORNO)