Ucraina, fonti Nato: la Russia avanza, nonostante le perdite

Ucraina, fonti Nato: la Russia avanza, nonostante le perdite
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Tiscali Notizie ESTERI

Il ritmo dell'avanzata russa in Ucraina sta aumentando notevolmente, con le forze di Mosca che, pur perdendo probabilmente 1.500 soldati al giorno, circa il doppio delle perdite dei difensori ucraini, possono contare sulla mobilitazione di 30.000 nuovi soldati al mese, mentre Kiev ha ormai un grave problema di reclutamento. E fino a che penserà di poter avanzare ancora sul fronte, Putin non negozierà davvero per la pace. (Tiscali Notizie)

Su altre testate

L’ingresso dell’Ucraina nella Nato sarebbe inaccettabile. Ucraina, Cremlino: ingresso Kiev nella Nato inaccettabile (TV2000)

Sono fiducioso che gli alleati, nei prossimi giorni e settimane, si assicureranno che tutto ciò che possono fornire all’Ucraina venga fornito". Ma ieri sera, al tavolo, c'è stato un chiaro accordo, secondo cui aiutare l'Ucraina, in particolare con queste infrastrutture, deve essere una priorità. (Adnkronos)

Oggi il «fronte si muove lentamente verso ovest, non verso est», ammette il segretario generale della Nato Mark Rutte, in conferenza stampa a Bruxelles. L'Ucraina si prepara ad affrontare «un inverno difficile» e Volodymyr Zelensky «ha ragione» a chiedere aiuti militari non solo «offensivi», ma anche «difensivi», per proteggere le infrastrutture energetiche, che i russi prendono di mira per fiaccare la popolazione civile. (il Giornale)

La Nato insiste sulle armi, ma ammette che Mosca sta accelerando a Est

Tradotto, Vladimir Putin avanza nel conflitto in corso da oltre 1000 giorni. I messaggi che arrivano dal segretario generale della Nato, Mark Rutte, hanno un tono decisamente diverso, rispetto a quelli che arrivavano dal quartier generale di Evere, alla periferia di Bruxelles, fino a qualche mese fa. (Adnkronos)

Con una preoccupazione: potrebbe alimentare nuovi flussi migratori anche verso l’Europa. (Corriere della Sera)

La conseguenza diretta di questa strategia è che il numero dei civili che attualmente vivono in aree al buio o con forniture di elettricità quotidiane ridotte al minimo continua a crescere e ha ormai superato il milione e mezzo. (il manifesto)