I cercapersone erano l’innesco della guerra – Analisi Difesa

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I cercapersone erano l’innesco della guerra da Guerre di Rete – newsletter di notizie cyber di Carola Frediani La scorsa newsletter era dedicata all’esplosione dei cercapersone e dei walkie-talkie in Libano (se non l’avete letta o in generale non avete seguito bene la vicenda dateci un’occhiata, perché darò alcune cose per scontate). A distanza di due settimane, cosa sappiamo o cosa si può dire di più? Purtroppo è ormai evidente come l’esplosione dei cercapersone fosse solo la prima fase di una campagna più grande. (Analisi Difesa)

Ne parlano anche altri media

Il Mossad ha impiegato quasi dieci anni a mettere in atto il piano che ha portato all’enorme operazione d’intelligence che ha colpito Hezbollah facendo esplodere dei cercapersone. L’obiettivo, rivela un’inchiesta del Washington Post, era quello di uccidere o mutilare più combattenti possibile, così da decimare le milizie sciite del partito libanese. (Il Fatto Quotidiano)

Ci sarebbe un conto israeliano dietro le società coinvolte nell’acquisto dei cercapersone che sono esplosi in Libano per colpire ufficiali e militanti di Hezbollah. (il Giornale)

Ellenberg, sembra essere stata coinvolta nell'operazione. Chi c'era dietro questo attacco? La pista porta ora a Zurigo, dove una donna, P. (blue News | Svizzera italiana)

Il doppio (e lungo) piano del Mossad: così è stato colpito Hezbollah

E così dal 2023 Hezbollah ha cominciato a ricevere offerte di acquisto in blocco di cercapersone della nota ditta taiwanese Apollo: un marchio ben riconoscibile, una linea di prodotti con una distribuzione planetaria e nessun legame riconoscibile con 'interessi ebraici'. (Corriere del Ticino)

Il versante simbolico di una guerra non è meno importante di quello materiale. Non è più il nemico che mi colpisce, sono io stesso che mi colpisco, sono le mie protesi tecnologiche a insorgere contro di me (Tempi.it)

Un’operazione iniziata con la vendita delle ricetrasmittenti, poi proseguita con i cercapersone esplosivi.In un lungo articolo del Washington Post sono raccontati alcuni nuovi dettagli. Il doppio piano del Mossad: spiare l’Hezbollah e poi colpirlo usando i sistemi di comunicazione. (Corriere della Sera)