Coprifuoco nella città di Homs dopo gli scontri tra alawiti e sunniti: si cerca la pacificazione
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La città di Homs, nel centro della Siria, è in stato di guerra: è stata bombardata più volte. Ci sono stati scontri tra alawiti e milizie sunnite legate al nuovo esecutivo di Damasco. La città oggi è a presenza mista con circa mezzo milione di sunniti, circa 450mila alawiti e 50mila cristinai: le tensioni sono più gravi qui che in altre parti del Paese. C'è il coprifuoco con posti di blocco ovunque: l'inviato del Corriere della Sera spiega come sia difficile muoversi in questa area del Paese. (Corriere TV)
Se ne è parlato anche su altri media
Queste manifestazioni sono le prime dal rovesciamento di Assad. (RSI Radiotelevisione svizzera)
Media: «Hamas non ha fornito la lista degli ostaggi da liberare» (Il Sole 24 ORE)
Il gruppo Hayat Tahrir al-Sham, ora al potere a Damasco, ha imposto un coprifuoco notturno dopo che "14 membri del ministero degli Interni" sono stati uccisi in "imboscate da parte dei sostenitori del presidente deposto Bashar al-Assad" Il nuovo ministro degli Interni siriano, Mohammed Abdel Rahman, ha dichiarato che 14 "membri del ministero dell'Interno" sono stati uccisi da quelli che ha definito "resti del regime di Assad". (Euronews Italiano)
L'operazione aveva l'obiettivo di "ripristinare la sicurezza, la stabilità e la pace civile" nella regione e ha "neutralizzato un certo numero" di combattenti. (il Giornale)
In Siria mercoledì si sono verificati scontri nella campagna di Tartous, nella provincia costiera di Latakia e in alcuni quartieri di Homs a seguito delle manifestazioni di condanna dell’incendio di un santuario religioso alawita ad Aleppo. (Contropiano)
Tre testimoni sentiti dall’AFP hanno riferito di manifestazioni nelle città costiere di Tartous, Jableh e Latakia, nella Siria occidentale, dove è molto radicata la comunità alawita da cui proviene il deposto presidente Bashar al-Assad. (Gazzetta del Sud)