La speleologa Ottavia Piana è uscita dalla grotta questa notte: si trova ora in ospedale a Bergamo
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A cura di Giorgia Venturini Ottavia Piana è salva. Un minuto prima delle tre di questa notte i soccorritori insieme alla ragazza in barella hanno raggiunto l’uscita: l'operazione per soccorrere la speleologa infortunatasi è iniziata sabato quando è caduta nella grotta Abisso Bueno Fonteno (Bergamo) dove era insieme ad altri sette colleghi e stavano esplorando parte della grotta. Il salvataggio è finito prima del previsto. (Fanpage.it)
Su altre fonti
E' salva Ottavia Piana, la speleologa rimasta bloccata in una grotta nel bergamasco. Alle 2.59 i soccorritori hanno raggiunto l’uscita, insieme alla barella con la donna rimasta ferita in un’area esplorativa della grotta Abisso Bueno Fonteno nel pomeriggio di sabato scorso. (Adnkronos)
Soccorso alpino (Avvenire)
Nell'ultimo tratto i soccorritori hanno potuto accelerare il passo, anche su suggerimento dei sanitari che dovranno ora valutare con attenzione le sue condizio… Lo ha annunciato il Soccorso alpino. (L'HuffPost)
Galleria fotografica Le immagini delle operazioni di salvataggio nella grotta di Bueno Fonteno 4 di 8 È stata tratta in salvo alle 3.15 della scorsa notte Ottavia Piana, la speleologa rimasta bloccata nell’Abisso Bueno Fonteno, nella provincia di Bergamo, a seguito di una caduta avvenuta sabato pomeriggio. (varesenews.it)
Di qua il medico, di là lei, Sara Frasciatti, infermiera umbra ventottenne del Soccorso alpino e speleologico. Ottavia ci ha aiutato, è stata collaborativa, soprattutto nel momento in cui le abbiamo detto che si stimavano 3-4 ore all’uscita. (Corriere della Sera)
Il sospiro di sollievo collettivo, con tanto di pianto liberatorio per molte delle persone presenti, è arrivato alle 2.59 della scorsa notte: la speleologa Ottavia Piana è stata estratta dalla grotta Bueno Fonteno (a Fonteno, nella Bergamasca), dov’era rimasta intrappolata nel pomeriggio di sabato 14 dicembre, grazie agli sforzi dell’imponente macchina dei soccorsi messa in campo. (La Repubblica)