Decine di miliardi reindirizzati verso la Difesa Europea, la UE punta sul keynesismo militare
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Riportiamo qui sotto un articolo scritto da Paola Tamma per il Financial Times. Lo troviamo molto interessante, al di là delle informazioni che fornisce, perché tra le righe si possono leggere tre questioni che ci teniamo a evidenziare, perché da tenere a mente in questa fase storica. In ordine rispetto a come sono accennate dalla giornalista: L’immediato effetto dell’elezione di Trump, prima ancora del suo insediamento ufficiale a gennaio. (Contropiano)
Ne parlano anche altri media
Come devono agire gli stati europei per proteggere i loro cittadini e difendere i valori democratici, in un contesto internazionale caratterizzato da equilibri sempre più fragili? Quali lezioni trarre dai conflitti recenti per affrontare i pericoli di domani? (Comune di Modena)
Il via libera da parte dell’esecutivo comunitario è arrivato giovedì (14 novembre) e prevede un budget di 300 milioni di euro, da ripartirsi equamente in 60 milioni per ciascun progetto. (EuNews)
La Commissione europea intende reindirizzare circa 400 miliardi di euro dal bilancio dell’UE, inizialmente destinato a ridurre le disuguaglianze economiche tra i paesi membri, al fine di spenderlo per rafforzare il complesso militare-industriale degli Stati e fornire aiuti militari all’Ucraina. (ByoBlu)
Una Nato indebolita costringerebbe i Paesi membri a fare i conti con gli investimenti già fatti in difesa che, però, dalla fine della Guerra Fredda sono stati costantemente ridotti (Sky Tg24 )
La Commissione europea approva i primi finanziamenti per gli acquisti di difesa comune. Lo annuncia un portavoce, durante il briefing con la stampa a Bruxelles. Si tratta di cinque progetti transfrontalieri a sostegno di “acquisti di difesa più coordinati ed efficienti” tra gli Stati membri dell'Ue. (Adnkronos)
Con un forte richiamo al coinvolgimento attivo dei cittadini e alla cooperazione tra Stati membri, il documento evidenzia anche l'importanza della condivisione dell'intelligence e della dissuasione come elementi chiave per garantire la sicurezza collettiva. (il Giornale)