Il Papa: la fede sia scandalo in una società anestetizzata dal consumismo

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Vatican News - Italiano INTERNO

Paolo Ondarza – Città del Vaticano Di fronte alle sfide sociali e politiche che ci interpellano c’è bisogno dello scandalo della fede. È l’appello pronunciato da Francesco durante la messa presieduta in Piazza Unità d’Italia a Trieste a conclusione della 50.ma Settimana Sociale dei Cattolici e concelebrata da 98 presuli e 260 sacerdoti. Presenti circa 8500 fedeli. Con loro anche vescovi e pastori delle chiese serbo-ortodossa, greco-ortodossa e luterana (Vatican News - Italiano)

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Dopo la grande festa per l'arrivo del Papa, si torna alla quotidianità in città. In piazza è partito lo smontaggio del gigantesco palco, rimosso completamente il palcoscenico e impilate le circa novemila sedie disposte ordinatamente nella piazza con le spalle al mare. (Il Piccolo)

Quasi a visualizzare oltre che a esorcizzare il disagio e i timori per la sorte della democrazia, di cui l’episcopato si erge a difensore, dopo averla lungamente osteggiata. (L'HuffPost)

Questa mattina, domenica 7 luglio, durante la sua storica visita a Trieste, Papa Francesco ha emozionato i presenti con un toccante ricordo personale. Nel suo discorso, pronunciato al Generali Convention Center, il Pontefice ha citato una filastrocca che gli fu insegnata dal nonno, un veterano della Prima Guerra Mondiale. (triestecafe.it)

Papa Francesco all'indomani dello scisma di Viganò, nessuno si scoraggi per le critiche e i rifiuti

La vocazione dei credenti è quella di “spiazzare i calcoli dell’egoismo umano, denunciare le ingiustizie, disturbare le trame di chi, all’ombra del potere, gioca sulla pelle dei deboli”. La fede mette il dito nelle piaghe della società. (In Terris)

La città vecchia è la stessa dei versi di Umberto Saba ed è straordinario, durante l’omelia, sentire un Papa citare il capolavoro del poeta triestino che ispirò De André, il ritorno a casa lungo i vicoli «dove gli uomini e le merci sono “detriti”, cioè scarti dell’umanità: eppure proprio qui, scrive, “io ritrovo, passando, l’infinito nell’umiltà», perché la prostituta e il marinaio, la donna che litiga e il soldato, “sono tutte creature della vita e del dolore; s’agita in esse, come in me, il Signore”». (Corriere della Sera)

Proprio come accadde a Cristo. Pochi giorni dopo la strappo lacerante dello scisma riconosciuto formalmente all'arcivescovo Carlo Maria Viganò, Papa Francesco ricorda ai cattolici in cosa consiste la fede: «Non una religiosità chiusa in se stessa, che alza lo sguardo fino al cielo senza preoccuparsi di quanto succede sulla terra e celebra liturgie nel tempio dimenticandosi però della polvere che scorre sulle nostre strade. (ilmessaggero.it)