Arresti a Napoli per mazzette sui certificati di morte, l’intercettazione: “L’impiegato del Comune è a disposizione”

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Il Fatto Quotidiano INTERNO

L’associazione a delinquere delle mazzette sui certificati di morte a Napoli era “formata da almeno 65 persone” ed era capeggiata da tre dirigenti del distretto sanitario 24 dell’Asl Napoli 1, con sede in via Chiatamone: i dottori Federico Mirante, Luigi Rinaldi e Margherita Tartaglia, che hanno agito “mediante un preciso modus operandi e con compiti ed attività ben collaudate”. I tre sono ritenuti promotori e organizzatori “di una struttura permanente nel tempo, operativa anche oggi, adeguata rispetto al fine criminoso da raggiungere, dove i singoli associati divenivano parti di un tutto finalizzato a commettere una serie indeterminata di delitti della stessa specie”. (Il Fatto Quotidiano)

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Soldi che poi venivano girati ad alcuni medici legali, che avrebbero firmato certificati di avvenuto decesso senza neppure una ricognizione dei deceduti. Eccola l’ultima frontiera della truffa al sistema sanitario nazionale. (ilmattino.it)

Negli uffici del distretto 24 dell’Asl Napoli 1 due dirigenti medici addetti ai servizi di medicina legale parlano di lavoro. Sarà stata solo una battuta, ma la conversazione lasci… (La Repubblica)

Napoli, i clan dell'area Est volevano i servizi abusivi di pulizia delle case popolari oltre a gestire il market della droga: operazione della DDA

Due anni di indagini per svelare quella che il gip del tribunale di Napoli, nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Fabio Provvisier ed eseguita ieri, ha definito «un’organizzazione criminale con una rete di referenti fra onoranze funebri, Caf, patronati e dipendenti pubblici». (la Città di Salerno)

Una organizzazione criminale capace di tessere una trama in cui ciascuno, per la propria parte e in una tetragona suddivisione di compiti e ruoli, riusciva a mungere denaro a palate sui certificati di morte e sui permessi per gli invalidi. (ilmattino.it)

Napoli, i clan dell'area Est volevano i servizi abusivi di pulizia delle case popolari oltre a gestire il market della droga, ricostruiti traffici e reati dalla DDA. (Il Giornale d'Italia)