Sanità, il 9 per cento dei piemontesi ha rinunciato alle cure: il rapporto della Fondazione Gimbe

Sanità, il 9 per cento dei piemontesi ha rinunciato alle cure: il rapporto della Fondazione Gimbe
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Corriere della Sera SALUTE

Continua l’emorragia del servizio sanitario nazionale e a farne le spese sono soprattutto i cittadini. Sono 4 milioni e mezzo, infatti, gli italiani che hanno rinunciato alle cure, senza contare che la prevenzione è crollata al -18,6%. A dirlo è la fondazione scientifica Gimbe che ha appena pubblicato un’analisi basata sui recenti dati Agenas (Agenzia Nazionale per i servizi sanitari Regionali) diffusi al pubblico la scorsa estate. (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altre testate

Il settimo Rapporto della Fondazione Gimbe sul Ssn certifica per il 2023 il boom della spesa delle famiglie pari a + 10% in un anno e il crollo del 18,6% della spesa per la prevenzione. Ne parliamo con Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe (Il Sole 24 ORE)

Ma in questo contesto Basilicata e Puglia sono le uniche regioni del Mezzogiorno ad essere “promosse” per quanto riguarda i Lea (Livelli essenziali di assistenza). Secondo i dati del rapporto della Fondazione Gimbe sulle condizioni della sanità in Italia, c’è una frattura tra il Nord e il Sud. (Sassilive.it)

4,5 milioni d’italiani hanno rinunciato alle cure nel 2023. In Puglia rinuncia alle cure più dell’8% e dominano ancora i viaggi della speranza, che portano soldi al nord. (Corriere Salentino)

Quei 4 milioni di italiani che rinunciano alle cure

La fotografia della sanità pubblica nel settimo rapporto pubblicato da Fondazione Gimbe Fondazione Gimbe ha pubblicato il suo periodico rapporto sul Sistema sanitario nazionale, quest’anno dedicato alle criticità. (Friuli Oggi)

Un dato preoccupante, pur se sotto la media italiana del 7,6% e in diminuzione rispetto al 2022, quando era stato del 6,8%. Per quanto riguarda il personale sanitario, il rapporto segnala che nel 2022 in Toscana erano presenti 2,53 medici dipendenti ogni mille abitanti, un dato che colloca la regione al secondo posto in Italia (media nazionale 2,11). (LA NAZIONE)

Un radicale cambio di rotta nella tutela della salute delle persone, un modello di sanità pubblica ispirato da princìpi di universalismo, uguaglianza ed equità e finanziato dalla fiscalità generale. Un SSN che ha permesso di ottenere eccellenti risultati di salute e di aumentare l’aspettativa di vita e che tutto il mondo continua a guardare con ammirazione. (La Stampa)