La strage di Calenzano, trovato il corpo dell'ultimo disperso: le vittime salgono a cinque
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Da Nord a Sud, guidavano su è giù nelle strade del Paese per lavoro e avevano famiglie e amici che adesso raccontano ognuna delle vittime della strage degli autotrasportatori. La prima vittima identificata è stata Vincenzo Martinelli, cinquantunenne napoletano, ma residente da diversi anni a Prato: lascia una moglie e due figlie di diciotto e ventuno anni. «Una di loro ha preso la patente da pochi giorni ed era stato lui - raccontano gli amici - a fare orgogliosamente con lei la guida preparatoria per l’esame». (Giornale di Sicilia)
Su altri giornali
E per ribadire, ancora una volta che è non è più ammissibile che si muoia mentre si lavora. Di fronte alla sede del Comune, nel giorno dello sciopero indetto da Cgil Firenze, C… (La Repubblica Firenze.it)
LA PROCURA INDAGA PER OMICIDIO COLPOSO PLURIMO E SULLE OPERAZIONI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA. La procura conferma di aver aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo – sono morte cinque persone – crollo doloso di costruzioni o altri disastri e rimozione dolosa delle cautele contro gli infortuni sul lavoro. (Il Fatto Quotidiano)
Sia lui che l’altra vittima lucana, il 45enne Gerardo Pepe, erano dipendenti della “Sergen”, ditta con sede a Grumento Nova (Potenza) che opera nel settore della manutenzione degli impianti petroliferi. (La Stampa)
Ed è proprio su questi lavori che la Procura di Prato, diretta da Luca Tescaroli, sta concentrando l'attenzione per cercare di capire cosa possa aver causato la devastante deflagrazione che, lo scorso lunedì 9 dicembre, ha causato la morte di cinque operai e il ferimento, grave, di altri tre. (Corriere della Sera)
«Non può essere che mio marito non ci sia più. Cirelli, impiegato alla Sergen, sarebbe dovuto tornare a Cirigliano (Matera), piccolo paese con circa 300 abitanti, per festeggiare il Natale. (Corriere Fiorentino)
Aveva fatto parte della Brigata paracadutisti «Folgore», Franco Cirelli, una delle cinque vittime dell’esplosione avvenuta ieri in un deposito Eni di Calenzano. Lo hanno raccontato oggi ai giornalisti i cittadini di Cirigliano (Matera), piccolo paese con circa 300 abitanti dove il 50enne viveva con la compagna e due figli piccoli. (La Gazzetta del Mezzogiorno)