L’Italia si spacca ancora sulle armi a lungo raggio. No della Lega, Pd diviso
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Italiani in ordine sparso al Parlamento europeo sull’ennesima risoluzione che ribadisce il sostegno militare all’Ucraina. Stavolta esortando gli Stati membri a fornire a Kiev anche missili a lungo raggio per contrastare l’aggressione di Mosca. E approvando la scelta del presidente uscente degli Stati Uniti, Joe Biden, di autorizzare gli ucraini ad attaccare obiettivi militari in territorio russo.… (La Stampa)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Ciò che era già evidente analizzando gli ultimi voti sul tema all’interno della Plenaria di Bruxelles, adesso è ulteriormente confermato: Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega la pensano in maniera sensibilmente diversa. (Il Fatto Quotidiano)
O forse le spaccature affiorate, sia nella maggioranza, sia nelle opposizioni – e in queste perfino all’interno degli stessi gruppi – consiglieranno di tenere il dibattito sulle armi, che prima o poi dovrà riprendere anche alla Camera e al Senato, più sulle generali, per evitare troppe divisioni. (La Stampa)
Donald Trump annuncia la nomina del generale a riposo Keith Kellogg, un fedelissimo che ha già fatto parte della prima amministrazione Trump, ad inviato per l'Ucraina e la Russia, con il compito di mettere fine ai due anni e mezzo di conflitto. (Sky Tg24 )
L’ultima fu approvato un testo in cui era inserita la richiesta di un’attiva partecipazione da parte dell’Europa a un’iniziativa di pace, che portasse molto presto a un summit internazionale. Nella risoluzione a cui i gruppi stanno lavorando tutto questo è scomparso”. (Il Fatto Quotidiano)
Maggior sostegno militare a Ucraina dopo coinvolgimento di Cina e Corea del Nord. Il coinvolgimento di Pyongyang e i test russi di nuovi missili balistici in Ucraina segnano “una nuova fase della guerra”. (agenzia giornalistica opinione)
La risoluzione del Parlamento europeo sul sostegno all’Ucraina rappresenta un altro passo di Bruxelles non in direzione della pace, ma della guerra, e lancia un messaggio chiaro su quale sarà la linea dell’Unione europea per i prossimi cinque anni: vietata qualsiasi iniziativa diplomatica individuale, anche se ad avviarla è un capo di governo come il cancelliere tedesco. (Il Fatto Quotidiano)