Tante proprietà USA. Prezzi bassi, margini di crescita e affare stadi: ecco perché la A piace

10/10/2024 ECONOMIA

La Gazzetta dello Sport (M. Iara) – In Serie A ci sono nove proprietari nordamericani: otto statunitensi e un canadese. In questi anni il campionato italiano è stato tra i terreni di caccia preferiti, per un paio di ragioni. Bassi prezzi ed enorme margine di crescita. In Serie A, come detto, sono nove: Atalanta, Bologna, Fiorentina, Genoa, Inter, Milan, Parma, Roma e Venezia. In Premier League i club di proprietà nordamericana sono addirittura dieci: Arsenal, Aston Villa, Bournemouth, Chelsea, Crystal Palace, Fulham, Ipswich, Manchester United, Liverpool ed Everton, la cui acquisizione da parte di Friedkin deve solo ricevere l’ok formale. (Pagine Romaniste)

Su altri media

La proprietà attuale della famiglia Berlusconi, attraverso Fininvest infatti, è in trattativa con il fondo Gamco Investors di Marco Gabelli, da 48 anni alla guida della società fondata a New York (amministra un patrimonio da 31 miliardi di dollari). (il Giornale)

Nel corso della sua gestione, il Monza si è reso protagonista di una cavalcata che l’ha portato fino alla promozione in Serie A nel 2022, riuscendo a strappare la salvezza per ben due stagioni consecutive. (FantaMaster)

Foto Romanews.eu SERIE A PROPRIETÀ – Nell’ultimissimo periodo, la Serie A è diventata sempre più a stelle e strisce. I Friedkin, proprietari della Roma da ormai quattro anni, possono dire di essere in buona compagnia. (RomaNews)

Viene dal Bronx, ha origini emiliane e, soprattutto, vuole il Monza. Il negoziato è ancora in corso e non è detto vada in porto, ma il pretendente ha le carte in regola. (Corriere della Sera)

Quelle a stelle e strisce sono invece l'Atalanta di Pagliuca, la Fiorentina di Commisso, il Genoa di 777 Partners (sebbene in forte crisi), Inter e Milan in mano rispettivamente a Oaktree e RedBird, la Roma dei Friedkin, il Venezia di Niederauer e il Parma di Krause. (Fcinternews.it)

«Fare soldi per i clienti, fare soldi per noi». Lungo i suoi quasi 50 anni di carriera, l’imprenditore italo-americano che vuole comprare il Monza è diventato ricco gestendo i denari altrui. (Corriere della Sera)