L'agenda concreta del Colle

L'agenda concreta del Colle
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Corriere della Sera INTERNO

La sfida che Sergio Mattarella ha proposto alla politica, nel suo discorso che apre il nuovo anno, richiede coraggio. Si tratta di abbandonare la rendita di facili ideologismi di maniera e di affrontare la realtà dei problemi con idee, proposte, onestà intellettuale, anche con la dialettica propria delle democrazie, ma senza il polverone di inutili conflitti. In una parola, dice il presidente, con rispetto. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altre fonti

Giorgia la premier sceglie di fare la finta tonta: non sarà una gran figura ma a volte è la via d'uscita migliore. Alza il telefono, chiama il Capo dello Stato, lo ringrazia, gli fa gli auguri, esprime l'apprezzamento suo personale e dell'intero governo per il messaggio di fine anno e in particolare per «il richiamo del presidente al valore fondamentale del patriottismo». (Il Dubbio)

Senza proclami, quasi sottovoce, Sergio Mattarella ha pronunciato nel messaggio di capodanno uno dei discorsi politicamente più forti da molti anni. Ha ricordato la Liberazione che abbiamo alle spalle, quella arrivata all’ottantesimo anniversario, con il suo frutto, la Costituzione. (il manifesto)

Il presidente l’altra sera l’ha declinata così: sono patrioti i medici nei pronto soccorso, gli insegnanti, gli imprenditori con responsabilità sociale, i giovani che studiano, i citt… Patriottismo è una parola cara alla destra. (la Repubblica)

Liste d'attesa e cure: la sanità «tradita» e l'appello di Mattarella

Il pensiero va soprattutto e anzitutto alle difficoltà e alle speranze dei nostri concittadini». Questo disse Sergio Mattarella quando fu eletto il 31 gennaio 2015. (Corriere della Sera)

I messaggi, trasmessi in tv a reti unificate, hanno la caratteristica di rivolgersi a un pubblico assai largo, a differenza dagli altri interventi del Capo dello Stato riassunti e mediati da tv e giornali: Mattarella, che parla ormai con una frequenza settimanale o plurisettimanale e non si fa scrupolo di far sapere ciò che pensa, ne tiene conto ormai da dieci anni. (La Stampa)

Alzi la mano il governo che non abbia dovuto vedersela col taglio delle liste di attesa, spina nel cuore di ogni sistema universalistico. Quello guidato da Giorgia Meloni ha risposto all’emergenza con la riforma del 7 giugno 2024. (Corriere Roma)