Con Mattarella c’è una sola cosa certa: la tristezza
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Non sono superstizioso e neanche scaramantico, ma è da molti Capodanni che non resisto alla tentazione di toccar ferro – secondo la migliore tradizione mediterranea – o legno – secondo le tradizioni anglosassone e slave – durante ognuno dei discorsi di Sergio Mattarella che, almeno nelle intenzioni, ma con scadenti risultati, vorrebbero essere augurali. Ogni volta mi ripropongo di non ascoltare il successivo, ma il dovere civico è più forte: come si fa a non ascoltare, e con la massima attenzione, ciò che il Presidente ha da dire alla Nazione? Alla fine, mi siedo e mi appresto all’ascolto con animo speranzoso. (Nicola Porro)
Su altri media
Perché è poco divertente il gioco degli specchi sul Quirinale (Start Magazine)
Mattarella pronuncia con orgoglio la parola «patriottismo», senza timore di apparire retorico. E non si lascia imbrigliare da calcoli speculativi al pensiero di urtare quegli irriducibili che associano la parola Patria a una stereotipata destra nostalgica o al programma elettorale di Fratelli d'Italia tanto per essere diretti. (il Giornale)
Ma ha soprattutto indicato quella che abbiamo invece di fronte, ancora in larga parte incompiuta: «Liberazione da tutto ciò che ostacola libertà, democrazia, dedizione all’Italia, dignità di ciascuno, lavoro, giustizia». (il manifesto)
Non si tratta di una prima volta, predecessori … (la Repubblica)
Giorgia la premier sceglie di fare la finta tonta: non sarà una gran figura ma a volte è la via d'uscita migliore. Quel richiamo c'era ed è stato uno dei più insistiti nel discorso pronunciato da Mattarella, in piedi, nell'arco di 15 minuti. (Il Dubbio)
I messaggi, trasmessi in tv a reti unificate, hanno la caratteristica di rivolgersi a un pubblico assai largo, a differenza dagli altri interventi del Capo dello Stato riassunti e mediati da tv e giornali: Mattarella, che parla ormai con una frequenza settimanale o plurisettimanale e non si fa scrupolo di far sapere ciò che pensa, ne tiene conto ormai da dieci anni. (La Stampa)