La città proibita è il kung-fu movie all'italiana di cui non sapevate di avere bisogno
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Stavolta siamo all'Esquilino, quartiere multiculturale di Roma, dove Mei (Yaxi Liu), una giovane cinese esperta di kung-fu, arriva in cerca della sorella scomparsa. Lungo la strada incrocia Marcello (Enrico Borello), cuoco romano con genitori incasinati (Sabrina Ferilli e Luca Zingaretti). Insieme si troveranno invischiati in un intrigo che coinvolge mafia cinese, criminalità locale e calci rotanti a profusione. (Vanity Fair Italia)
Ne parlano anche altre fonti
Il regista di Lo chiamavano Jeeg Robot l’ha combinata bella, ma bella bella. Grosso guaio a Mainettitown. (Il Fatto Quotidiano)
Protagonista dell’evento Yaxi Liu, straordinaria interprete del film e artista marziale esperta, che insieme alle campionesse della Federazione Italiana Arti Marziali, Odette Giuffrida (campionessa del mondo di Judo) e Clio Ferracuti (atleta della nazionale di Karate), ha dato vita a una dimostrazione esclusiva di tecniche di autodifesa. (Corriere TV)
Divertente, scatenato, survoltato, ancorché da prendere col patto di sospensione d’incredulità. “La città proibita” certo non assomiglia a nessun altro titolo italiano per come punta senza remore all’entusiasmo delle platee estasiate dai coreografici duelli spezzaossa e nello stesso tempo al piacere degli adepti del realismo glocal. (ilmattino.it)
"Yaxi è venuta nella Capitale un mese prima dell'inizio delle riprese. La stuntwoman cinese Yaxi Liu - che sta conquistando il pubblico italiano grazie a 'La città proibita', l'ultimo film di Gabriele Mainetti - ha studiato a lungo l'arte della recitazione insieme alla coach internazionale italo-inglese Aurin Proietti, ingaggiata dalla casa di produzione Wildside, che l'ha trasformata in un'attrice. (Adnkronos)
"Il cinema di genere in Italia non si fa più". Vero, come tendenza almeno, ma come tutte le frasi assolute non è mai vera del tutto. Il cinema di genere in Italia si fa sempre meno e le spiegazioni sono tante e sono relative al pubblico e alle sue caratteristiche, ai costi che servono per poter creare qualcosa di un certo livello e alla mentalità dei nostri creativi. (Movieplayer)
Si preannuncia un tour de force il venerdì sera torinese di Gabriele Mainetti: il regista romano è atteso venerdì 14 marzo a presentare “La città proibita”. (La Stampa)