Neonato trovato morto. Era nella culla termica. Il prete: allarme mai partito
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Un neonato morto nella culla termica della chiesa di San Giovanni Battista, nel quartiere barese di Poggiofranco. Il capoluogo pugliese inaugura il 2025 con un lutto doloroso. "Il mio cellulare non ha suonato", si dispera il parroco Don Antonio Ruccia, distrutto dalla scoperta e dalla dinamica sfuggente. Colpa della tecnologia? Errore umano? Controlli quotidiani insufficienti? A ritrovare il corpo, l’impresario funebre Roberto Savarese, intento a mostrare il vano salva-vita a un suo collaboratore di agenzia nelle more di un funerale. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
La notizia riportata su altre testate
La notizia è esplosa con il fragore di un esplosivo, ma è una notizia triste, tanto triste. Un dramma silenzioso ha scosso Bari: un neonato è stato trovato senza vita in una culla per la vita presso una chiesa della città, un luogo simbolo di accoglienza e protezione. (Servizio Informazione Religiosa)
Disposta l'autopsia sul corpo del piccolo, mentre è stata sequestrata la culletta. Il fascicolo è stato aperto contro ignoti. Si punta a fare chiarezza su tempi e cause del decesso. (Lettera43)
Tragedia a Bari, il piccolo senza vita è stato rinvenuto nella chiesa di San Giovanni Battista. Il ritrovamento è avvenuto nella mattinata di giovedì 2 gennaio 2025, intorno alle 9.30. (Corriere di Arezzo)
Il provvedimento disposto dalla Procura consentirà di svolgere accertamenti sul corretto funzionamento del sistema di allarme collegato alla … (Il Fatto Quotidiano)
È quanto riferisce don Marco Simone che in questi giorni è al lavoro nella chiesa di San Giovanni Battista a Bari accanto alla quale c'è la culla termica in cui ieri è stato trovato un neonato senza vita. (Tiscali Notizie)
In città, il 19 luglio del 2020 era già accaduto qualcosa di simile. Un neonato era stato lasciato nella culla della parrocchia San Giovanni Battista, nel quartiere Poggiofranco, con accanto un bigliettino su cui c’era scritto: «Mamma e papà ti ameranno per sempre». (La Repubblica)