La Ue a Zuckerberg: “La moderazione dei contenuti non significa censura”

La Ue a Zuckerberg: “La moderazione dei contenuti non significa censura”
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
la Repubblica ECONOMIA

BRUXELLES – "La libertà di espressione è al centro del Digital Services Act (Dsa), che stabilisce le regole per gli intermediari online per contrastare i contenuti illegali, salvaguardando la libertà di espressione e d'informazione online: nessuna disposizione del Dsa obbliga gli intermediari online a rimuovere i contenuti leciti". Lo ha dichiarato un portavoce della Commissione Europea in rispo… (la Repubblica)

Ne parlano anche altri giornali

Bruxelles, 8 gen. Il portavoce della Commissione europea, Thomas Regnier, ha risposto alle accuse di "censura" sui contenuti da parte di Elon Musk e Mark Zuckerberg: "Non chiediamo ad alcuna piattaforma di rimuovere alcun contenuto lecito", ha detto. (Tiscali Notizie)

Il fact-checking è stato un fallimento, ma nessuno vuole dirloNegli ultimi giorni, l’annuncio di Meta di abbandonare il fact-checking per un sistema basato sulle «Community Notes» ha fatto discutere. La comunità scientifica lo aveva già dimostrato. (Corriere della Sera)

Il gruppo Meta (Facebook, Instagram e Whatsapp) ha esentato alcuni dei suoi principali inserzionisti dal consueto processo di controllo dei contenuti. Lo rivelano documenti interni del 2023 di cui il Financial Times ha preso visione secondo i quali la società proprietaria di Facebook e Instagram ha introdotto una serie di “tutele” per “chi spende molto”. (Il Fatto Quotidiano)

“Con le piattaforme nascono Stati non Stati”

L’antefatto è noto e recente: Zuckerberg ha annunciato la chiusura del programma di fact checking da parte di soggetti indipendenti, e che le nuove modalità di controllo dei contenuti prevederanno l’affidamento diretto alla community di utenti, i quali potranno aggiungere informazioni e contesto a quanto pubblicato da altri, in modo simile a come già accade su X. (L'HuffPost)

Per iscriversi cliccare qui. Mark Zuckerberg ha annunciato che applicherà a Facebook quello che possiamo battezzare "l'algoritmo Musk-Trump" e che si può riassumere in poche parole: ognuno potrà dire quello che vuole (tranne contro Musk e soprattutto contro Trump che aveva minacciato di far marcire lo stesso Zuckerberg in prigione se avesse interferito con la sua elezione. (Corriere della Sera)

Il responsabile delle rivista italiana non esclude che Zuckerberg stia progettando di dare più visibilità a quei contenuti più incendiari o polemici, magari non necessariamente solo falsi, per avere più reazioni e per mantenere gli utenti all’interno delle piattaforme. (RSI Radiotelevisione svizzera)