Un gennaio da resa dei conti sulle riforme
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Nonostante nel caso del processo al vicepremier Salvini la destra non possa insistere sulle «toghe rosse», un effetto comunque la sentenza lo ha avuto: il governo metterà il turbo alla separazione delle carriere per avere la prima approvazione della Camera entro fine gennaio e per provare a stoppare le proteste annunciate dai magistrati. La tregua tra Lega e Forza Italia su questo tema è già stata siglata e la telefonata di Pier Silvio Berlusconi a Salvini l’ha suggellata. (il manifesto)
Su altri giornali
L’assoluzione di Matteo Salvini e il proscioglimento di Matteo Renzi diventano ottimi pretesti per mettere sul tavolo proposte a protezione dei politici, nonostante le sentenze abbiano semmai dimostrato l’inesistenza di complotti giudiziari. (Il Fatto Quotidiano)
Ogni sentenza di assoluzione implica un errore giudiziario, lo diceva il leggendario avvocato Francesco Carnelutti e lo ha confermato la decisione dei magistrati nel processo a Matteo Salvini. Della lezione del Carnelutti, all’Associazione nazionale magistrati sanno poco, direi niente, visti i commenti dopo la sentenza. (Liberoquotidiano.it)
Salvini e Nordio rilanciano su riforma della giustizia. Il corriere della sera affida a Monti l’editoriale perchè il senatore a vita replichi alla replica della Meloni. (Nicola Porro)
I politici finiti a processo sono stati assolti e prosciolti, nonostante le richieste di pena e di rinvio a giudizio. La dimostrazione di come i giudici agiscano in autonomia, senza accodarsi tacitamente alle richieste della pubblica accusa. (Il Fatto Quotidiano)
A sancire questa evidenza storica erano state nei giorni scorsi le vicende di Stefano Esposito (ex senatore del Pd, uscito indenne dall’accusa di corruzione dopo 7 anni di incubo) e di Matteo Renzi (leader di Italia Viva, prosciolto per il caso Open in seguito a 5 anni di martellamento) e adesso si aggiunge, in tutta la sua rilevanza, l’assoluzione (perché il fatto non sussiste) per Matteo Salvini a Palermo. (ilmessaggero.it)
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