Brescia non risentirà troppo dei dazi: l'export vale 20 miliardi, ma solo l'8% va negli Stati Uniti

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Corriere della Sera ECONOMIA

Essere a metà classifica, talvolta, è più rassicurante: meno patemi da una parte, minori aspettative dall’altra, soprattutto se a livello globale si fanno le guerre dei dazi. Stiamo parlando di export: nei giorni scorsi l’Istat ha pubblicato i dati provinciali annuali e per Brescia, come sappiamo, le cose non vanno benissimo. Dipendenti dalla Germania, se questa va maluccio, ne risentiamo anche noi. (Corriere della Sera)

Su altre fonti

Le nuove barriere tariffarie imposte dagli Stati Uniti rischiano di colpire duramente il sistema produttivo italiano, mettendo a repentaglio la stabilità di migliaia di aziende fortemente legate ai mercati esteri. (Associated Medias)

La fotografia è stata scattata dall'Istat nel rapporto sulla competitività dei settori produttivi. Sono più di 23mila le imprese italiane «vulnerabili» sul fronte dell'export, e quindi a rischio, per le minacce di dazi imposti dagli Stati Uniti (il Giornale)

Le recenti dinamiche di carattere politico ed economico nei rapporti tra Ue e Stati Uniti "rivestono una importanza considerevole" per l'Italia, "perché negli ultimi quindici anni la crescita del nostro sistema produttivo è stata sostenuta prevalentemente dalla domanda estera, a fronte di una domanda interna debole o stagnante. (Sky Tg24 )

“Per quanto riguarda le aziende vulnerabili sull’export il dato ligure va a riguardare 5 mila e 800 addetti, parliamo dell’1,3% degli addetti totali della Liguria. Per quanto riguarda gli addetti vulnerabili impiegati nell'import in Liguria possiamo dire che sono il doppio: circa 10 mila e 900 e rappresentano il 2,3% degli addetti liguri” così il presidente dell'Istat Francesco Maria Chelli alla presentazione del report annuale dell'Istat presentato alla Camera di Commercio di Genova. (Primocanale)

Oggi abbiamo avviato un confronto costruttivo con tutte le parti coinvolte, ci auguriamo di arrivare velocemente a una soluzione condivisa che avvii un nuovo capitolo della strategia nazionale per i dispositivi medici”. (Il Giornale d'Italia)

Questo calo ha interessato circa due terzi dei settori, con poche eccezioni degne di nota. Tra i settori che hanno registrato variazioni positive e significative, spiccano la farmaceutica (+8,2%), la riparazione e manutenzione di macchinari (+6,5%), altri prodotti manifatturieri (+3,0%) e le bevande (+1,5%), grazie soprattutto alle buone performance delle vendite sui mercati esteri. (Business Community)