Sette "voci" iconiche (e un suono) per Eduardo De Filippo

Sette voci iconiche (e un suono) per Eduardo De Filippo
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E' la celeberrima battuta finale di Napoli milionaria!: nella città ancora piena delle macerie della guerra, Eduardo la recitò per la prima volta sul palcoscenico del San Carlo il 15 marzo 1945, a conflitto ancora in corso. Raccontava il disastro civile e morale che i napoletani cercavano confusamente di arginare, affidandosi più alla speranza che alla volontà: il protagonista Gennaro Jovine, tornato dal fronte, ha visto la vita “di prima” andare in frantumi, la famiglia incattivita e perduta; la figlia Rituccia ora è gravemente ammalata, l'agognata medicina è fonte di umiliazione ma anche di illusione. (Corriere della Sera)

Su altri media

Si è presentato alla Fondazione De Filippo (via Vittoria Colonna), “Tavola tavola, chiodo chiodo...”, il nuovo libro di Repubblica (il trentesimo della collana “Novanta Venti”), in edicola gratuitamente domani (giovedì 31 ottobre), in abbinamento col quotidiano. (La Repubblica)

Subito dopo Pirandello, che ha solcato il diciannovesimo e ventesimo secolo, Eduardo De Filippo è stato il più grande autore teatrale del Novecento italiano (e oggi fra gli italiani più rappresentati al mondo). (ilmessaggero.it)

Eduardo fu nominato senatore a vita nel 1981. Un lungo elenco di successi che hanno lasciato una traccia indelebile nel teatro italiano.Da Natale in Casa Cupiello a Filumena Marturano a Gli Esami non finiscono mai a Gennariniello. (RaiNews)

Eduardo De Filippo, 40 anni fa l'addio: è stato senatore a vita, perché litigò con il fratello Peppino, 8 segreti

“Un primo passo per un grande anno di celebrazioni”: Tommaso De Filippo parla dei 40 anni della morte di Eduardo e saluta così la pubblicazione del volume “Tavola tavola chiodo chiodo” per la collana Novanta / Venti di “Repubblica”, in omaggio per i lettori in edicola a Napoli giovedì 31 ottobre con una copia del quotidiano. (La Repubblica)

“Eduardo – L’arte di invecchiare” è la riproposizione dell’incontro di Leandro Castellani e Claudio Donat-Cattin con l’anziano maestro del palcoscenico, trasmesso nell’ambito della rubrica “Primo piano” il 19 ottobre 1984, pochi giorni prima della scomparsa. (SpettacoloMusicaSport)

Considerato uno dei più importanti autori teatrali italiani del Novecento ha scritto numerose opere, da lui stesso messe in scena e interpretate (in teatro ma anche in televisione), tradotte e rappresentate anche all'estero, come «Sik-Sik, l'artefice magico» (1929), «Natale in casa Cupiello» (1931), «Napoli milionaria!» (1945) e «Filumena Marturano» (1946). (Corriere della Sera)