Vincono gli Usa, fiorettiste azzurre d’argento

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La Nuova Sardegna SPORT

PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – L’Italia del fioretto femminile ha vinto la medaglia d’argento nel torneo a squadre dei Giochi Olimpici di Parigi 2024. Le azzurre Arianna Errigo, Alice Volpi, Martina Favaretto e Francesca Palumbo sono state battute dagli Stati Uniti 45-39: nonostante il mancato oro le ragazze del fioretto hanno cancellato la delusione nella prova individuale. Quarta medaglia per la scherma in terra francese dopo il bronzo di Samele (sciabola), l’argento di Macchi (fioretto) e l’oro delle ragazze della spada. (La Nuova Sardegna)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Sulla pedana del Grand Palais è argento per il quartetto composto dalla portabandiera Arianna Errigo, Martina Favaretto, Alice Volpi e Francesca Palumbo (foto Augusto Bizzi/CONI), che consegna al nostro Paese la 16ª medaglia di quest’edizione a cinque cerchi nonché quarta dalla scherma (CONI)

Troppo tardi però. Quando poi Arianna Errigo, al suo ultimo assalto olimpico, si è gettata all’attacco tentando una rimonta riuscita solo a metà, si è capito che qualcosa era davvero cambiato. (Corriere della Sera)

Troppo forti gli Usa, al primo successo a squadre, che anche nella finale, vinta 45-39, hanno dimostrato di essere in questo momento le migliori al mondo. (Il Mattino di Padova)

Il fioretto alle Olimpiadi è d'argento: perché è una medaglia agrodolce che apre nuovi interrogativi sul futuro della squadra

Errigo vince l'assalto 7-5, ma Scruggs controlla il vantaggio e porta gli Stati Uniti alla medaglia d'oro. Argento per l'Italia. 21:30 - volpi commovente ma non basta (Eurosport IT)

È argento per le ragazze del fioretto. Dopo la delusione per la prova individuale, le azzurre si sono riscattate nella prova a squadre, battute soltanto in finale dagli Stati Uniti, trascinate da Lee Kiefer e Lauren Scruggs, rispettivamente oro e argento individuale a Parigi (Sky Sport)

La finale che pareva strapersa a momenti veniva riacciuffata dalle nostre fiorettiste, cadute nel baratro (26-35) ma risalite fino a quel 39-42 — con 1’49” ancora sul cronometro, in pratica una vita — che ha acceso la luce della speranza. (Corriere della Sera)