Marmolada, due anni dalla tragedia: «Il crollo ha cambiato l'approccio alle vette»

Marmolada, due anni dalla tragedia: «Il crollo ha cambiato l'approccio alle vette»
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Corriere del Trentino INTERNO

Era il 3 il luglio di due anni fa, ore 13.45, quando avvenne il distacco di un grosso seracco sul ghiacciaio della Marmolada. Il crollo travolse diverse cordate di alpinisti, ferendone alcuni e portandone undici alla morte, di cui nove italiani e due turisti cechi. Un evento descritto dagli esperti come «imprevedibile» e un tipo di crollo «che la letteratura non aveva mai verificato», afferma Christian Casarotto, glaciologo del Muse, dovuto a un particolare contesto meteorologico che, comunque, va considerato all’interno del più generale contesto climatico attuale. (Corriere del Trentino)

La notizia riportata su altri media

Delle 11 vittime, 8 erano veneti. Il ricordo delle vittime (Adnkronos)

Ricorrono oggi due anni dal disastro della Marmolada, che costò la vita a undici escursionisti. Morirono i cechi Pavel Dana e Martin Ouda, 47 e 48 anni, Liliana Bertoldi, 54 anni di Levico, e otto alpinisti veneti: Filippo Bari, 27 anni di Malo; Tommaso Carollo, 48 di Zanè; Paolo Dani, 52 di Valdagno; Nicolò Zavatta, 22 di Barbarano Mossano; Gianmarco Gallina e Emanuela Piran, fidanzati entrambi di 36 anni residenti a Villa D’Asolo; e i coniugi Erica Campagnaro e Davide Miotti, 44 e 51 anni di Cittadella. (Corriere della Sera)

Perché diventi balsamo sulle ferite di una comunità che, improvvisamente, si è sentita inerme di fronte alla tragedia ma non si è data per vinta e ha saputo reagire con una forza ancora più potente: la forza della solidarietà. (Avvenire)

Marmolada, due anni fa la tragedia in cui morirono 11 persone

E 64 mila metri cubi di materiale sono ruzzolati a valle alla velocità di 50-80 metri al secondo sotto forma di colata di acqua, ghiaccio e roccia per un tratto di oltre due chilometri. A distanza di due anni la «cicatrice» sul ghiacciaio della Marmolada è ancora visibile. (Il T Quotidiano)

Esattamente due anni fa sul ghiacciaio della Marmolada è accaduta la peggior tragedia nella storia recente dell’alpinismo italialiano. (Fanpage.it)

“È la montagna a comandare. Sempre. E servono attenzioni particolari, premure e impegno, spesso anche sacrifici e dedizione verso “i giganti di roccia”. Servono soprattutto uomini e donne che sappiano prendersene cura, che se ne occupino attivamente, provvedendo alle sue necessità. (Qdpnews.it - notizie online dell'Alta Marca Trevigiana)