Migranti in Albania, il governo tira dritto: “C’è l’accordo con l’Ue”
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Nessun tentennamento sul modello Albania. La premier e l’intero governo ci si giocano la faccia e quindi ieri s’è tenuta una riunione ristretta, prima del Consiglio dei ministri del pomeriggio, per fare il punto e ribadire che quella è la strada. La «soluzione innovativa», per dirla con le parole di Giorgia Meloni, che non s’è trattenuta dalla soddisfazione nel corso del vertice. «La Cassazione c… (La Stampa)
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Anche alla luce della recente sentenza della Corte di Cassazione che ha indicato le competenze relative all'individuazione dei Paesi di origine sicura a livello nazionale, il vertice ha ribadito la ferma intenzione di tirare dritto nel suo lavoro, "insieme ai partner Ue e in linea con le Conclusioni del Consiglio Europeo dello scorso 19 dicembre, sulle cosiddette 'soluzioni innovative' al fenomeno migratorio". (Il Giornale d'Italia)
È quanto emerge dal vertice di Palazzo Chigi: il governo Meloni "va avanti" proponendo "soluzioni innovative" al fenomeno migratorio. Sui centri per migranti in Albania, barra dritta, la rotta è tracciata. (Secolo d'Italia)
Se nel primo giorno del vertice è emerso con forza l’aspetto della difesa militare, nelle conclusioni del summit che ha visto i governi di Italia, Grecia, Svezia e Finlandia confrontarsi sulla sicurezza Ue in un formato totalmente inedito, è l’immigrazione irregolare, anche come strumento di guerra ibrida, che viene analizzata dai leader. (Corriere della Sera)
Fausto Carioti 25 dicembre 2024 (Liberoquotidiano.it)
Con un file rouge chiamato Matteo Salvini, il leader della Lega che da tempo chiede di allentare l'invio di armi a Kiev e sogna il ritorno al Viminale ora che è stato assolto nel processo Open Arms. Giorgia Meloni torna dalla Lapponia e si mette al lavoro sui due dossier che più le premono in questo ultimo scampolo di anno: Ucraina e migranti. (ilmessaggero.it)
Il vertice annunciato in Finlandia da Giorgia Meloni ed effettivamente svoltosi ieri pomeriggio serviva solo a confermarlo. La «Soluzione innovativa», come con scarso senso dell’opportunità il governo ha ribattezzato il progetto di esternalizzare in Paesi extra Ue i centri di trattenimento per migranti da rimpatriare, non si è fermata e non si fermerà. (il manifesto)