Il rilancio di Meloni per arginare le polemiche
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Rilanciare la soluzione dei centri di accoglienza in Albania con una riunione del Consiglio dei ministri alla vigilia di Natale dice quanto il governo la ritenga una priorità. Ma conferma anche come sia diventata un nervo scoperto dopo il flop dei primi trasferimenti falliti; e dopo le accuse delle opposizioni di avere «buttato» ottocento milioni di euro per costruirli. E rivela lo sforzo di «leggere» le recenti sentenze della Corte di Cassazione solo come un «via libera» a Palazzo Chigi (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altri giornali
Nessun tentennamento sul modello Albania. La «soluzione innovativa», per dirla con le parole di Giorgia Meloni, che non s’è trattenuta dalla soddisfazione nel corso del vertice. (La Stampa)
«Anche alla luce della recente sentenza della Corte di Cassazione che ha indicato le competenze relative all'individuazione dei Paesi di origine sicura a livello nazionale, il vertice ha ribadito la ferma intenzione di continuare a lavorare, insieme ai partner Ue e in linea con le Conclusioni del Consiglio Europeo dello scorso 19 dicembre, sulle cosiddette ''soluzioni innovative'' al fenomeno migratorio». (LaC news24)
In uno dei villaggi più a nord della Finlandia, prima di volare in Lituania per un rapido saluto ai nostri militari impegnati insieme ad altri contingenti Nato, Meloni si sofferma sulla sentenza che ha visto assolto Matteo Salvini, su Open Arms. (Corriere della Sera)
Si parla di centri migranti in Albania, Pnrr, Giubileo, Oxfam Getting your Trinity Audio player ready... (Dire)
Giorgia Meloni torna dalla Lapponia e si mette al lavoro sui due dossier che più le premono in questo ultimo scampolo di anno: Ucraina e migranti. Con un file rouge chiamato Matteo Salvini, il leader della Lega che da tempo chiede di allentare l'invio di armi a Kiev e sogna il ritorno al Viminale ora che è stato assolto nel processo Open Arms. (ilmessaggero.it)
La premier Giorgia Meloni ha convocato a palazzo Chigi, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani (in collegamento dal Kosovo), i sottosegretari Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, i ministri di Interno, Difesa ed Affari europei, Matteo Piantedosi, Guido Crosetto e Tommaso Foti. (la Repubblica)