Cecilia Sala, la linea dura dell’Iran: «Non seguite gli Usa». E Roma tratta con Biden
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Un colloquio schietto, duro nei toni, a riprova di una trattativa ancora in salita per riportare a casa Cecilia Sala. Paola Amadei, ambasciatrice italiana a Teheran, varca a metà mattinata il portone del ministero degli Esteri iraniano. La riceve qui, nel palazzo costellato di bassorilievi persiani che sorge sulla strada intitolata all’Ayatollah Khomeini, il direttore degli affari europei Majid Nili Ahmadabadi. (ilmessaggero.it)
Su altre testate
«La situazione di nostra figlia, chiusa in una prigione di Teheran da 16 giorni, è complicata e molto preoccupante», hanno scritto in una nota. I genitori di Cecilia Sala, la giornalista italiana detenuta in Iran, chiedono il silenzio stampa per evitare di complicare l'evoluzione della vicenda. (Il Dubbio)
Mohammad Abedini Najafabadi, il 38enne iraniano arrestato a Malpensa il 16 dicembre scorso su richiesta degli Stati Uniti, ha chiesto di scrivere su un foglio il nome della giornalista italiana Cecilia Sala, detenuta in Iran, perche' "e' molto commosso" e "su lei, oltre che su se', preghera' molto in questi giorni". (Tiscali Notizie)
Ed è a suo modo simmetrica, dopo la convocazione dell’ambasciatore iraniano, ricevuto alla Farnesina giovedì scorso: stavolta è il ministero degli Esteri dello Stato islamico a chiamare l’ambasciatrice italiana in I… La mossa, stavolta, è di Teheran (la Repubblica)
Stefano Lucchini, Chief Institutional Affairs and External Communication Officer di Intesa Sanpaolo, e Massimo Lapucci, presidente di Egea e professore di Finanza e sostenibilità presso l’Università di Yale, hanno voluto proporre una visione innovativa dei criteri ESG che il mondo azienda si impegna oggi a seguire, nel loro libro libro "Ritrovare l’umano ESG+H. (Il Giornale d'Italia)
L’udienza sulla richiesta dei domiciliari per Mohammad Abedini Najafabadi “sarà il 15 di gennaio alle 9”. Lo ha detto il legale dell’ingegnere iraniano, l’avvocato Alfredo De Francesco, ai giornalisti all’uscita dal carcere di Opera dove stamattina ha incontrato il suo assistito dopo che ieri la procura generale ha espresso parere negativo. (LAPRESSE)
Certo, questo non significa che non sia in corso e già da giorni una fitta interlocuzione tra il governo italiano e Washington, con contatti e scambi di informazioni a più livelli. Non solo perché vede su fronti opposti Stati Uniti e Iran, ma anche perché l'amministrazione americana è sostanzialmente congelata fino al 20 gennaio, giorno in cui a Capitol Hill si terrà l'inauguration day e Donald Trump entrerà formalmente in carica. (il Giornale)