Il rompicapo legale dietro l'arresto di Mohammad Abedini

Il rompicapo legale dietro l'arresto di Mohammad Abedini
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Inside Over INTERNO

Il caso del fermo in Iran di Cecilia Sala, giornalista italiana detenuta da più di due settimane, è apparso nelle ultime giornate politicamente legato a quello di Mohammad Abedini Najafabadi, ingegnere 38enne svizzero-iraniano arrestato il 16 dicembre all'aeroporto di Milano Malpensa, dove era appena arrivato da Istanbul. Abedini, ora detenuto a Opera, era accusato negli Usa da una corte di (Inside Over)

Ne parlano anche altre testate

Ancor più dei contenuti, sono i toni di una nota del governo iraniano a far capire la delicatezza del groviglio internazionale intorno all’arresto di Cecilia Sala. (Il Fatto Quotidiano)

Foto di archivio L'avvocato Alfredo De Francesco ha incontrato il suo assistito nel carcere di Opera (LAPRESSE)

La nota del ministero iraniano dopo l'incontro con l'ambasciatrice Paola Amadei, che ha rinnovato la richiesta di rilascio della giornalista detenuta a Evin (Open)

Abedini e il rebus dell’estradizione mai richiesta

Nel dossier presentato dagli Stati Uniti ai giudici della Corte d’Appello di Milano per chiedere l’estradizione del trentottenne iraniano Mohammad Abedini Najafabadi, accusato dagli Usa di terrorismo e in carcere a Opera, si fa riferimento a un caso giudiziario avvenuto a Venezia cinque anni fa: quello che ha per protagonista Christos Panagiotakopoulos, classe 1980, nato a Manhattan e con doppia cittadinanza, greca e americana. (Corriere della Sera)

Perché il 15 gennaio la Quinta sezione della Corte d'appello di Milano dovrà non solo decidere se concedere gli arresti domiciliari all'uomo che le comparirà davanti, l'iraniano Mohammad Abedini, ma anche influenzare la sorte di Cecilia Sala, la giornalista del Foglio arrestata a Teheran. (il Giornale)

I genitori di Cecilia Sala, la giornalista italiana detenuta in Iran, chiedono il silenzio stampa per evitare di complicare l'evoluzione della vicenda. «La situazione di nostra figlia, chiusa in una prigione di Teheran da 16 giorni, è complicata e molto preoccupante», hanno scritto in una nota. (Il Dubbio)