Approvato il decreto giustizia, passo indietro su magistrati e cybersicurezza

Approvato il decreto giustizia, passo indietro su magistrati e cybersicurezza
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
QuiFinanza INTERNO

Sono bastati appena 15 minuti per il Consiglio dei ministri di venerdì 29 novembre. Una seduta che ha visto l’approvazione del decreto Giustizia. I temi cardine sono però stati di colpo eliminati, a partire da quella che era stata largamente definita una “norma bavaglio” per i magistrati. Interventi in pubblico dei magistrati La discussione al Consiglio dei ministri è slittata di qualche giorno su richiesta di Forza Italia. (QuiFinanza)

La notizia riportata su altre testate

. Il Consiglio dei ministri, a quanto si apprende, ha approvato il decreto legge in materia di giustizia, con misure che riguardano la cybersicurezza. (Gazzetta di Parma)

Tra le norme del decreto giustizia previsto oggi all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri - «non c’è un problema, questo era già nella legge 90. (Il Sole 24 ORE)

Il Cdm, dunque, durato appena quindici minuti, sembra aver sugellato i lavori delle diplomazie del governo e della magistratura che in queste ore hanno cercato di raggiungere una tregua rispetto ad una norma che sarebbe stata percepita dalle toghe troppo punitiva e lesiva della loro libertà di espressione, sancita dall’articolo 21 della Costituzione, seppur nei limiti già previsti dalla Corte costituzionale, dalla Cassazione e dal codice etico dell’Anm. (Il Dubbio)

Stop sulla giustizia. Nel decreto saltano bavaglio alle toghe e cybersicurezza

Il Consiglio dei ministri, in un vertice durato appena 15 minuti, ha approvato il decreto legge in materia di giustizia lasciando però in sospeso le misure che riguardano la cybersicurezza, a differenza di quanto si era appreso in un primo momento. (L'Unione Sarda.it)

E’ quanto si apprende da fonti di governo. Nel decreto giustizia non ci sono le norme sulla cybersecurity. (Agenzia askanews)

La grande strategia ha prodotto un topolino. È un flop il decreto giustizia che arriva in serata, dopo un ritardo di due ore, appena quindici minuti di Consiglio dei ministri, e con il vicepremier Salvini assente (ma per motivi familiari). (la Repubblica)