I dem prigionieri a Bruxelles: «Ci sarà da combattere»
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I dem, a Bruxelles così come a Roma, cercano di vedere il bicchiere mezzo pieno. O di salvare il salvabile, di fronte a una decisione che ormai è presa: votare sì alla commissione von der Leyen, nonostante Fitto vicepresidente, nonostante gli alleati popolari siano sempre più imbarazzanti nel loro flirt con l’estrema destra; nonostante il programma di luglio della presidente, già frutto di un compromesso, sia ormai poco più che un foglio di carta. (il manifesto)
Ne parlano anche altri media
Meloni, Mattarella, Fitto: ruota attorno a questo triangolo il successo della missione italiana a Bruxelles. Non a caso — appena ottenuta la fiducia dell’Europarlamento — il vicepresidente esecutivo del governo von der Leyen ha chiamato subito «Giorgia» e il capo dello Stato. (Corriere Roma)
Sto parlando di un mio avversario politico, anche territoriale, però nessuno può dire che sia fascista o che non conosca la materia dei fondi strutturali. Fitto è una scelta del governo italiano, non è che lo potevamo scegliere noi: ma non è né un sovranista né un antieuropeista. (Corriere della Sera)
Eppure fino alle ore prima il via libera della Commissione Regi dell'Europarlamento (competente per la delega di Fitto) c'è stata una frenetica attività per affossare il candidato dell'Italia con un'incredibile colpo di scena all'ultimo minuto. (il Giornale)
Ieri sera sembrava che il via libera all'italiano Raffaele Fitto e alla spagnola Teresa Ribera stesse saltando all'ultimo secondo, per i veti incrociati di socialisti e popolari. È secco il giudizio di Valentina Palmisano, eurodeputata dei Cinque Stelle, sul via libera al Parlamento ai commissari della squadra di Ursula von der Leyen. (EuropaToday)
Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, rispondendo a una interrogazione sulla pesca al question time al Senato. – “Auguri di buon lavoro a Fitto che da oggi grazie all’impegno della presidente Meloni e alla autorevolezza dell’Italia potrà coordinare anche i settori della agricoltura e della pesca. (Agenzia askanews)
Poi si è scatenata la bagarre sulla lettera di supporto alla Ribera. Nicola Procaccini, eurodeputato e presidente del gruppo Conservatori (Ecr): perché il sì a Fitto nella notte? «Era andato tutto liscio. (Corriere della Sera)