Tutti i giornali del presidente: dalla negazione alla rassegnazione, ecco chi ha dovuto ricredersi sui dubbi legati alla salute di Biden

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Il Fatto Quotidiano ESTERI

In molte redazioni italiane e internazionali, il disastroso confronto tv tra Joe Biden e Donald Trump deve essere stato come un’improvvisa scarica elettrica ad alto voltaggio, lo schiaffo in faccia che ti sveglia da uno stato di inguaribile torpore. Fino alla notte del 28 giugno, le notizie, le indiscrezioni rivelate anche da uomini vicini al presidente e i video imbarazzanti erano stati bollati come fake news messe in giro dalla propaganda repubblicana o russa. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altri giornali

È vero che, di questi tempi, nelle democrazie c’è penuria di leader. Di una buona lunghezza, la gara la vince Donald Trump. (Corriere della Sera)

Il briefing ha prodotto un mix di elogi e nuovi inviti al ritiro, come dire avanti tutta nel panico. Se la conferenza stampa di giovedì avrebbe dovuto servire da test attitudinale per il traballante Joe Biden, il risultato è stato, volendo ricorrere a terminologia medica, inconcludente. (il manifesto)

Mentre gli amici più amici di sempre scaricano Biden, mentre perfino Obama e Pelosi si smarcano dal vecchio Joe - «con lui si perde catastroficamente», avrebbero detto secondo la Cnn - è giunto il momento di chiedersi che cosa abbia innescato la probabile (ingloriosa) fine dell’uomo che attualmente presidia la poltrona più ingombrante del globo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Jill sorriso d’acciaio e il redivivo Hunter: Biden tra famiglia e “cerchio magico”

Joe Biden non pensa al ritiro. È la realtà parallela, ottimista e senza segni di crisi, che il presidente Usa ha dipinto davanti a un perplesso George Stephanopolous nell’intervista per Abc News. (Il Fatto Quotidiano)

La questione della presidenza Usa non è incentrata sul fatto che, nuovamente con il presidente Donald Trump, gli Stati Uniti d’America non si ritireranno dalla Nato e si porterà la pace fra la Russia e l’Ucraina. (L'Opinione delle Libertà)

NEW YORK — «Jill Biden? È la ministra dei rancori in famiglia, ricorda ogni sgarbo, tutti sanno di non doverla far arrabbiare… perché dietro la personalità sorridente è d’acciaio» scrive Katie Rogers nel saggio “American Woman” e Karen Heller, del Philadelphia Inquirer, concorda «Mi ricorda Nancy Reagan», volitiva moglie del presidente Reagan, capace di affidare all’astrologa Joan Quigley scelte … (la Repubblica)