Draghi: con Trump cambiano le relazioni tra gli Usa e l'Europa ma «non tutto necessariamente in negativo»
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«Non c’è alcun dubbio che la presidenza Trump farà grande differenza nelle relazioni tra gli Stati Uniti e l’Europa. Non necessariamente tutto in senso negativo, ma certamente noi dovremmo prenderne atto». L’ex premier italiano Mario Draghi è a Budapest per presentare ai leader Ue il suo Rapporto sulla competitività, che analizza le debolezze europee, su cui tutti sono d’accordo, e individua una serie di soluzioni, su cui invece vi sono ampie differenze. (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altri giornali
Si parla di competitività europea a Buxelles in vista del cambio di passo che la vittoria di Trump potrà determinare. Persino Mario Draghi confuta la visione apocalittica che da sinista nnon si stancano di propalare. (Secolo d'Italia)
«È possibile spendere il 2% del Pil per la difesa rispettando il Patto di stabilità, bisognerà prendere tutta una serie di decisioni: oggi bisogna decidere cosa fare perché questa è la nuova situazione». (Avvenire)
Dunque l'Ue si troverà a dover "negoziare" con Washington, ma dovrà farlo senza dividersi e anzi cercando di recuperare il gap nel settore dell'hi-tech. È questo, a grandi linee, il sunto dell'intervento di Mario Draghi ai leader riuniti allo stadio Puskas di Budapest dove è in corso la riunione informale dei Capi di Stato o di governo del Consiglio europeo. (Today.it)
“Quello che l’Europa non può più fare è posporre le decisioni” che servono per rilanciare l’Unione europea in un contesto globale profondamente cambiato e sempre più irto di ostacoli. La vera decisione che serve è innanzitutto politica, e riguarda le cose da fare. (EuNews)
Quanto alla possibilità di aumentare la spesa per la Difesa, Draghi osserva che "è possibile spendere il 2% del Pil per la difesa rispettando il Patto di stabilità? Bisognerà prendere tutta una serie di decisioni, in questo è inutile dire se è possibile o meno. (la Repubblica)
Dopo l’appello di Emmanuel Macron, anche Mario Draghi lancia un avvertimento all’Europa che si è svegliata ancora intorpidita nella nuova era Trump. (Il Fatto Quotidiano)