Altri 40 miliardi per l’Ucraina. Il piano Kallas non convince la Ue
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Niente accordo Ue sui fondi aggiuntivi per armare Kiev, uno stanziamento del valore massimo di 40 miliardi di euro che trova freddi i governi mediterranei. In attesa della telefonata tra il presidente americano Trump e quello russo Putin, i 27 paesi Ue marciano divisi verso il nuovo summit dei capi di Stato e di governo che inizierà giovedì nella capitale europea e che ha in agenda anche il tema del sostegno a Kiev. (il manifesto)
La notizia riportata su altre testate
E invece tra le cancellerie europee, dopo l’ok forzato al piano da 800 miliardi Rearm Europe spinto da Ursula von der Leyen, in molti ormai sembrano aver detto ‘basta’ alla deriva bellicista delle due leader di Bruxelles. (Il Fatto Quotidiano)
L'Europa "non può accettare" che il flusso di armi all'Ucraina perché la Russia vuole che Kiev "abbassi la guardia". "Abbiamo visto quel che è successo con Minsk 1 e 2: se Mosca ottiene il divieto di fornire aiuti militari all'Ucraina sarà libera di continuare perché gli ucraini non potranno difendersi da soli, quindi è chiaro che non può funzionare, non può essere l'accordo", spiega. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
A Bruxelles, nel giorno in cui erano in città i ministri degli Esteri dei 27 per la periodica riunione mensile, si è tenuta ieri la Conferenza internazionale sulla Siria. E la numero uno della diplomazia Ue Kaja Kallas ha dovuto ammettere che sulla sua iniziativa, lanciata una settimana fa, «resta ancora del lavoro da fare». (ilmessaggero.it)
Da un lato all’altro dell’Atlantico le decisioni sulla guerra in Ucraina seguono due strade opposte. (il manifesto)
E «solide e credibili garanzie di sicurezza», a cominciare dal proseguimento delle forniture di armi, così da rendere Kiev «un porcospino d’acciaio» impossibile da mandar giù per qualsiasi aggressore. Rispetto «dell’indipendenza, della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina». (ilmessaggero.it)
Se il piano ReArm Europe ha avuto via libera dai 27 leader e pure dall'Eurocamera, l'idea di mobilitare fino a 40 miliardi di euro in armamenti in una fase negoziale ieri si è ingolfata al Consiglio Esteri di Bruxelles: molti capidiplomazia hanno invocato cautela, visti i passi fatti dall'Amministrazione Usa per giungere a un piano di pace. (il Giornale)