«Pace solo con garanzie di sicurezza all'Ucraina». Le anticipazioni sulla bozza del vertice Ue
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Il testo domani 19 marzo sarà sottoposto a un'ultima verifica dei Rappresentanti del Consiglio europeo «Un accordo di pace globale, che rispetti l’indipendenza, la sovranità e l’integrità dell’Ucraina, deve essere accompagnato da solide e credibili garanzie di sicurezza per l’Ucraina per scoraggiare future aggressioni russe». Sono le parole presenti della bozza del vertice Ue che domani 19 marzo sarà sottoposta a un ultimo controllo dei Rappresentanti permanenti. (Open)
Ne parlano anche altre testate
L'Europa "non può accettare" che il flusso di armi all'Ucraina perché la Russia vuole che Kiev "abbassi la guardia". "Abbiamo visto quel che è successo con Minsk 1 e 2: se Mosca ottiene il divieto di fornire aiuti militari all'Ucraina sarà libera di continuare perché gli ucraini non potranno difendersi da soli, quindi è chiaro che non può funzionare, non può essere l'accordo", spiega. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Roma, 19 mar. “Se si leggono i due resoconti della chiamata, è chiaro che … la Russia non vuole davvero fare alcun tipo di concessione”, ha detto Kallas ai giornalisti a Bruxelles, secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters. (Agenzia askanews)
In una intervista esclusiva a Euronews l'Alta rappresentante Ue per la politica estera Kaja Kallas dichiara che una spaccatura transatlantica "renderebbe la Russia più forte" e l'Ue non può dargliela vinta PUBBLICITÀ (Euronews Italiano)
La lunga telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin non rivoluziona il vocabolario delle istituzioni europee. «Pace attraverso la forza». (ilmessaggero.it)
«Ora la palla è nel campo della Russia, ma quel che vediamo è che non vuole davvero la pace. BRUXELLES. (La Stampa)
Mentre ieri Donald Trump, con il solito exploit quotidiano, annunciava l’imminente telefonata con Vladimir Putin per «provare a porre fine al confitto», a Bruxelles si discuteva del cosiddetto «piano Kallas» (dal nome dell’Alta rappresentante per la politica estera Ue) che mira a raggruppare un maxi-finanziamento dei sostenitori di Kiev tra i 20 e i 40 miliardi di euro. (il manifesto)